Le tipologie di viti più richieste nell’industria moderna

Le viti costituiscono, nel settore industriale moderno, un elemento di fondamentale importanza per una vasta gamma di applicazioni: non solo la meccanica di precisione, ma anche – per esempio – il comparto edile. Le tipologie a disposizione sono molteplici: si possono citare, per esempio, le viti in acciaio inox e in titanio (materiali altamente innovativi), quelle ad alta resistenza e quelle specializzate per gli assemblaggi automatizzati, senza dimenticare le viti senza fine. Poiché ogni comparto industriale necessita di particolari specifiche al fine di assicurare performance di alto livello, risulta evidente la ragione per la quale le viti devono avere caratteristiche tecniche differenti, a seconda delle applicazioni a cui sono destinate.

viti più richieste
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Le viti a testa esagonale

Le viti a testa esagonale si fanno apprezzare per la loro versatilità, e proprio per questo motivo sono tra le più diffuse nel settore della viteria. Possono essere del tipo tutto filetto o del tipo parziale filetto: dipende dalla lunghezza del filetto, che si ripercuote poi sul carico ammissibile e sul livello di resistenza che può essere garantito. In particolare, le viti a testa esagonale tutto filetto sono consigliate per quelle applicazioni per cui c’è bisogno di una forza di presa maggiore, dal momento che garantiscono un livello di resistenza alla trazione più elevato. Meritano di essere menzionati anche i modelli a passo fine, indispensabili quando c’è bisogno della massima precisione o, più semplicemente, in presenza di spazi ridotti: si pensi per esempio al settore della micro-meccanica o a quello dell’elettronica. Proseguendo nella rassegna delle viti a testa esagonale, non ci si può dimenticare dei modelli con esagono incassato, che vengono usati soprattutto per la facilità di installazione che li caratterizza, oltre che per la compattezza del loro profilo. Le viti con esagono incassato a testa cilindrica sono adottate nella meccanica di precisione e nel settore automotive, che richiedono una elevata resistenza alla torsione e una superficie di appoggio omogenea; ci sono, poi, le viti con esagono incassato a testa cilindrica ribassata, progettate per garantire la massima sicurezza strutturale consentendo l’integrazione in spazi limitati.

Le viti senza fine

Le viti senza fine vengono impiegate per trasmettere energia meccanica in combinazione con le ruote dentate o con altre viti. Questi modelli possono essere a uno o più principi, e vengono realizzate su misura per soddisfare qualunque esigenza assicurando la massima versatilità, con lunghezze fino a 20 centimetri. I materiali usati tipicamente per la loro produzione sono l’ottone, l’alluminio e l’acciaio, ma è possibile ricorrere anche a materiali sinterizzati o plastici, senza dimenticare la tela bachelizzata. Le viti senza fine, inoltre, possono essere sottoposte a trattamenti galvanici, superficiali o termici.

Le viti autoperforanti e autofilettanti

Nel mondo della viteria, una proposta più che all’avanguardia è rappresentata dalle viti autoperforanti e autofilettanti, che trovano applicazione in numerosi ambiti industriali, oltre che nel mondo del fai da te. Questi modelli, come il loro nome lascia intuire, sono in grado di creare il filetto nel materiale all’interno del quale vengono collocate; ciò vuol dire che non c’è più bisogno di forare il materiale in maniera preventiva, il che contribuisce a facilitare in misura significativa le procedure di assemblaggio. Si scelgono le viti autofilettanti soprattutto quando si deve intervenire su materiali morbidi, quali la plastica o il legno, con il filetto che può essere tagliato senza difficoltà in maniera graduale. Le viti autoperforanti, invece, consentono di perforare il metallo, e in generale i materiali più resistenti, grazie alla loro punta più affilata e dura, prima che il foro realizzato venga filettato. Sia le viti autoperforanti che quelle autofilettanti, in ogni caso, possono essere scelte in dimensioni e misure differenti, e si caratterizzano per la disponibilità di diverse tipologie di teste, in base alle diverse necessità da soddisfare.

Il materiale di fabbricazione

Come si può facilmente intuire, il materiale di fabbricazione è destinato a incidere sulle proprietà meccaniche che caratterizzano le viti, con riferimento in particolare alla capacità di durare a lungo nel tempo e alla resistenza alla corrosione. L’acciaio inox è senza dubbio il materiale che viene utilizzato più comunemente, sia per la sua resistenza alla corrosione che per la sua versatilità: è, non a caso, la soluzione ideale per un impiego in contesti umidi o comunque all’aria aperta. Quando si ha bisogno di standard elevati in termini di robustezza, invece, si ricorre all’acciaio al carbonio, che ha anche il pregio di rappresentare una soluzione economica. Ancora, occorre menzionare il titanio, che soddisfa anche le esigenze più elaborate in virtù della sua elevata resistenza abbinata a una significativa leggerezza. E, sempre a proposito di leggerezza, ecco l’alluminio, usato soprattutto nel settore automotive e nell’aviazione per la sua resistenza alla corrosione. Va comunque specificato che, a seconda delle specifiche necessità di ciascun progetto, si può fare riferimento anche ad altri materiali, come la plastica, il bronzo o il rame.