Metalli industriali e terre rare: l’erbio

L’erbio è un elemento chimico metallico che fa parte del gruppo delle cosiddette “terre rare”. La sua scoperta si deve a Carl Gustaf Monsander, il quale si accorse della sua esistenza per la prima volta nel 1843, anche se in quella occasione il primo nome affibbiato fu quello di “terbio”. In seguito, a causa di alcune complicazioni che erano sorte in merito alla nomenclature delle stesse terre rare, il nome fu appunto modificato in erbio (siamo nel 1860 per la precisione): c’è comunque da precisare che solamente nel 1878 fu ottenuto l’elemento in questione in una forma che potesse essere considerata pura in maniera ragionevole. In natura, l’erbio si trova diffuso in molti minerali, in particolare nella gadolinite che proviene dai giacimenti di Ytterby, in Svezia, una località da cui ha preso origine sia il primo che il secondo nome dato a tale elemento.

I composti dell’erbio, inoltre, vengono purificati o attraverso una opportuna cristallizzazione frazionata, oppure mediante la cromatografia a scambio ionico, un procedimento piuttosto diffuso nell’industria chimica. L’erbio metallico viene sostanzialmente preparato per riduzione termica del fluoruro anidro, che è operata mediante calcio: esso ha un aspetto di colore grigio argenteo ed è alquanto reattivo, visto che è ossidato sia dall’ossigeno che dall’acqua. Lo ione positivo tende ad assumere una colorazione rosa e alcuni tipici picchi di assorbimento dell’ultravioletto.

La densità è di poco superiore ai nove grammi, mentre la temperatura di fusione sfiora i 1.500 gradi complessivi (1.497 per la precisione). A temperature molto basse esso assume le caratteristiche di un superconduttore e diventa di conseguenza ferromagnetico. L’utilizzo industriale è stato frequente, mentre lo stesso non può dirsi per quello commerciale, il quale è risultato molto modesto: nel dettaglio, l’impiego principale è stato quello in qualità di costituente di vetri speciali che riescono ad assorbire i raggi infrarossi, ma anche come attivatore in alcuni materiali fosforescenti.