Ventilatori industriali: la distruzione dei rifiuti solidi

La cosiddetta “termodistruzione” può essere una soluzione molto valida per l’incenerimento dei rifiuti di tipo solido.

Si tratta di un importante metodo per ottenere risorse energetiche, ma nel corso di questo processo si vengono a formare fumi dall’alto contenuto di particolato, ossidi di zolfo e azoto, composti organici armatici e altri acidi; pertanto, appare necessario trattare nella maniera più giusta e rapida i fumi di tale incenerimento. La temperatura utilizzata in tal senso arriva fino a 850° C, dunque occorre prestare la massima attenzione ai fumi in uscita dal post-combustore. Come è possibile ottenere un risultato simile?

Ubi Banca: la Falcri-Silcea scettica sul piano industriale

Il piano industriale di Ubi Banca, l’Unione delle Banche Italiane per intenderci, non sta convincendo i sindacati.

In particolare, l’unità Falcri-Silcea si è scagliata sul disegno in questione, il quale dovrebbe essere lanciato nei prossimi mesi: tale scetticismo è emerso nel corso del meeting dello scorso 15 aprile, ma è stato reso noto solo di recente. Quello che non convince sono le soluzioni che vanno nella direzione di ridurre i costi del personale, anche perché l’istituto di credito ha pensato di diminuire in maniera consistente le dimensioni degli organici.

Chimica industriale: gli utilizzi dell’antigelo

Conosciamo un po’ tutti l’antigelo per le sue proprietà di utilizzo nei motori a combustione e per il lavaggio dei vetri.

Ma questo liquido può andare anche oltre il tradizionale scopo, quello di evitare la solidificazione di altri liquidi a basse temperature o di combustibile, visto che la chimica industriale vi fa spesso ricorso. Le caratteristiche principali di questo prodotto sono proprio di natura chimica: tra di esse, possiamo citare l’ottima solubilità, la protezione dei condotti e la stabilità nel tempo, anche dopo che vi sono stati diversi cicli di raffreddamento.

Lo smaltimento dei rifiuti: un serio rischio per l’uomo

Lo smaltimento dei rifiuti mette in serio rischio la nostra salute. Questo rischio si corre quando i processi di raccolta, trasporto, stoccaggio, trattamento o smaltimento finale dei rifiuti è assente o inadeguato, come per esempio nel caso in cui non vengano rispettate le norme sanitarie.

La mancata raccolta dei rifiuti porta a un progressivo deterioramento dell’ambiente e dell’abbassamento della qualità della vita, perché la sporcizia contamina la terra e le acque in superficie. In più c’è un rischio di incendio ed esplosioni a causa dell’esalazione di metano dai siti non puliti nella maniera adeguata.

Inquinamento industriale: quali malattie si rischiano

L’inquinamento industriale, insieme ai rifiuti cittadini e ai cambiamenti fin troppo rapidi del clima rappresentano un mix davvero pericoloso per la nostra salute.

Un recente convegno nella città di Parma, “Ambiente e salute”, ha messo in luce proprio questa tendenza, con la constatazione che tali fattori sono i principali responsabili di malattie come l’ictus, le patologie cardiovascolari e molte altre: il periodo di riferimento è stato il triennio 2008-2010, ma la situazione è tutt’altro che risolta. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, l’inquinamento industriale che è attualmente presente in atmosfera, ha provocato un numero di ricoveri per scompensi cardiaci e al miocardio sempre più alto, non una semplice coincidenza.

GBL droga

Il GBL (gamma-butirrolattone) è un solvente industriale molto nocivo per l’essere umano. Una volta ingerito può essere trasformato dall’organismo in GHB (gamma-idrossibutirrato) e diventare letale.

Vista la sua trasformazione in GHB, ne è considerato un precursore. Il GBL è usato per “costruire” la cosiddetta “droga dello stupro”.

GBL:

Si presenta in uno stato liquido. Il dosaggio è difficile da determinare perché ogni individuo ha capacità e modi di trasformazione diversi.

Per risolvere il problema nitrati si avvia a conclusione il progetto Denitren

Si avvia alla conclusione il progetto triennale di ricerca DENITREN, promosso dalla Regione Piemonte e realizzato in collaborazione di Environment Park , Politecnico di Torino, Coldiretti Piemonte e Associazione Allevatori Regione Piemonte, finalizzato alla realizzazione di un fotobioreattore pilota per il trattamento di reflui zootecnici (bovini e suini) con microalghe e testato in due aziende zootecniche selezionate in Piemonte.
Il funzionamento prevede che il refluo zootecnico inizialmente stoccato all’interno di un serbatoio di carico, venga filtrato e pompato verso il fotobioreattore, al cui interno “lavorano” le microalghe (organismi vegetali foto sintetici) che utilizzano energia radiante, anidride carbonica e nutrimento rappresentato in particolare da azoto e fosforo, per il proprio metabolismo.

Come diventare esperti del fotovoltaico

Fino al 30 Aprile 2011 sono aperte le iscrizioni al Master in Fotovoltaico ed Energie Alternative dell’Università e-Campus di Milano, progettato in collaborazione con gli esperti del mondo dell’energia, per offrire una soluzione altamente professionalizzante alle esigenze di un settore in pieno sviluppo: le Energie Rinnovabili.
Il Master è stato attivato per rispondere alle numerose richieste di profili professionali da parte delle aziende. Con i mutamenti dei mercati energetici è infatti emerso un vuoto dal punto di vista professionale: mancano figure competenti in materia.
Le Aziende partner sono numerose: Riello – ABA Impianti – Exide – Ferraloro Energia – Arima Eco Energy – Telicom Agatòs – Fedi Impianti – Martifer Solar – Techem – Pramac – Sun’s Solutions Energy Solutions – Proton Engineering – Solarcentury.

Itis di Arezzo: ultimo incontro dei periti industriali

L’Istituto Tecnico Industriale di Arezzo è stata la sede dell’ultimo incontro del Collegio dei Periti Industriali della città toscana con gli studenti delle scuole superiori.

La giornata di ieri è stata improntata proprio a tale evento, la conclusione naturale di un ciclo di incontri molto interessante e formativo che ha visto coinvolte anche piccole realtà regionali come Bibbiena e San Giovanni Valdarno: l’intento è stato quello di fornire informazioni importanti alle classi quarte e quinte dell’istituto, in merito soprattutto alla libera professione del perito industriale, alle sue opportunità e a tutto il percorso che deve seguire questa figura professionale.

Trasformazione degli olii esausti Mc Donald’s in biodiesel

A Modena l’azienda  Havi Logistics ha sfornato un progetto per raffinare una parte degli oli per friggere le patatine, usati dal marchio leader dei fast food McDonald’s. Processo che porta a produrre biodiesel da usare per la propulsione di 30 macchine della flotta aziendale.
Grazie a questo progetto una parte degli oli non andrà ad inquinare l’ambiente ma viene riusato facendo risparmiare anche sull’uso e l’acquisto del carburante tradizionale.