La tematica ambientale rappresenta una prerogativa per moltissime persone e anche per il mercato del lavoro al giorno d’oggi. È possibile evincerlo dalla prerogativa che, questo fattore, è diventato per diverse aziende, comprese quelle del settore industriale. Soprattutto in quest’ultimo caso, infatti, si manifesta un interesse non indifferente nei confronti delle emissioni di gas serra e dei consumi energetici globali. Appare chiaro che, questo, sia una conseguenza diretta anche dell’emergenza ambientale alla quale il mondo intero è soggetto.
Bonifica ambientale
Il Vietnam alle prese con l’inquinamento del suo maggiore parco industriale
Gli agricoltori vietnamiti attivi nel settore della pesca si sono trasformati in veri e propri scienziati in questi ultimi giorni: il loro intervento, seppure con mezzi non proprio classici e tradizionali, è stato fondamentale per gestire nel migliore dei modi l’inquinamento delle acque provocato dal Parco Industriale Bien Hoa 1, senza dimenticare il contributo fin troppo evidente di una azienda attiva nel settore della carta. La contaminazione è stata scoperta lasciando un pesce in una gabbia: con l’animale morto si è capito quali sezioni idriche erano realmente inquinate. Nessuno sta comunque dicendo che questo evento così dannoso nel fiume Dong Nai stia assumendo delle proporzioni serie e preoccupanti.
La situazione allarmante dell’area industriale di Porto Torres
È un rapporto allarmante quello stilato dalla sezione sassarese di Legambiente per quel che riguarda la zona industriale di Porto Torres: secondo l’associazione ambientalista, infatti, non è stata posta in essere nessuna bonifica del sito sardo in questione, per non parlare delle aree che sono state messe in sicurezza (attualmente ammontano ad appena il 66% del totale). Bisogna ricordare che si sta parlando di un’area dell’isola che fino agli anni Cinquanta, dunque appena sessanta anni fa, era caratterizzata da un predominio indiscusso del settore primario. Negli anni Sessanta, poi, si decise di sfruttarla maggiormente dal punto di vista industriale.
Inquinamento industriale: l’aiuto offerto dalla biotecnologia
L’utilizzo della biotecnologia per contrastare l’inquinamento industriale è una delle principali sfide che l’Unione Europea vuole affrontare attraverso un apposito progetto di ricerca. Per capirlo meglio, bisogna spostarsi presso l’Università di Friburgo, in Germania, visto che è proprio qui che un team di biologi sta facendo crescere del muschio in un ambiente controllato. Questa pianta tipica del sottobosco è piuttosto utile come bioindicatore dei contaminanti dell’aria, visto che è privo di radici e riescono ad assorbire una massa interessante.
Empoli: accordo sulla depurazione industriale nel distretto del cuoio
La Regione Toscana, il Ministero dell’Ambiente, diversi comuni e l’Associazione dei Conciatori sono i protagonisti dell’intesa nuova di zecca che prevede una pronta riorganizzazione della depurazione industriale per quel che riguarda il comprensorio del cuoio nell’Empolese, nella Valdera, nella Valdelsa e nella Val di Nievole. In pratica, si sta parlando di un aggiornamento di quanto già stabilito cinque anni fa. Come hanno stipulato enti locali e associazioni, il denaro messo a disposizione sarà pari a 204 milioni di euro, 145 dei quali disponibili sin da subito, in modo da realizzare una serie di infrastrutture utili per tale risanamento.
Aipai: fra quattro giorni un convegno sul patrimonio di Ravenna
Un sabato dedicato all’archeologia industriale: il prossimo 23 marzo l’Aula Magna della Casa Matha di Ravenna ospiterà un interessante convegno, il quale sarà organizzato per l’occasione dall’Aipai (Associazione Italiana per il Patrimonio Archeologico Industriale). L’appuntamento in questione, previsto per le ore 15, ha un titolo più che evocativo, vale a dire “Patrimonio storico industriale: opportunità per la Darsena di città”. Di cosa si andrà a parlare nello specifico?
Ecocittà, la riqualificazione dell’area industriale di Porto Potenza Picena
La riqualificazione dell’area industriale è l’obiettivo che ci si sta ponendo a Porto Potenza Picena, la frazione più popolosa della cittadina di Potenza Picena (siamo in provincia di Macerata per la precisione): in pratica, questa zona risulta essere in totale abbandono, pertanto si è deciso di realizzare un vero e proprio quartiere “verde”. Si tratta del progetto denominato “Ecocittà”, il quale è stato fatto partire in questa parte della riviera adriatica quasi due anni fa, dunque in pieno svolgimento. Nel dettaglio, sono stati realizzati diversi lavori di bonifica, mentre stanno per essere ultimate le strutture in cemento armato che riguardano i primi due lotti di tale area.
L’utilità delle piante contro l’inquinamento industriale
Piante come l’alisso o la felce sono in grado di assorbire i metalli dalla terra precedentemente occupata da stabilimenti, miniere e siti utilizzati come discariche. Diversi ricercatori stanno testando un metodo che possa essere capace di estrarre le proprietà chimiche proprio dalle piante in questione. In effetti, non bisogna dimenticare che ex siti industriali contengono ancora altissimi livelli di metalli nocivi, come ad esempio l’arsenico e il platino.
La nuova legge della Repubblica Ceca sull’inquinamento industriale
Il presidente ceco Vaclav Klaus ha siglato due giorni fa una legge dai risvolti piuttosto importanti: in effetti, questo testo normativo è stato adottato per rendere più rigida la protezione contro l’inquinamento industriale. Tra le correzioni più importanti di questo decreto bisogna mettere in evidenza, in particolare, quella che prevede una certa enfasi per quel che concerne l’utilizzo della migliore tecnologia disponibile; in aggiunta, sono state specificate in maniera molto dettagliata le condizioni per garantire le varie esenzioni che saranno rese possibili.
I metalli pesanti hanno contaminato i terreni agricoli cinesi
Almeno 36mila ettari di terreni agricoli in Cina sono stati contaminati dagli eccessivi livelli dei cosiddetti metalli pesanti: il numero è stato messo in luce da un documento di cui si è reso autore il Ministero della Protezione Ambientale dell’ex Impero Celeste. Le conseguenze sono facilmente immaginabili. Circa dodici milioni di tonnellate di raccolto vengono contaminate ogni anno nella vasta nazione asiatica, il che si può tradurre in un danno economico pari a venti miliardi di yuan (circa sei miliardi di euro per la precisione). L’investigazione sull’inquinamento industriale del suolo è cominciata sei anni fa.