Gli sprinkler sono delle installazioni fisse di protezione antincendio che si caratterizzano per l’impiego di speciali ugelli erogatori: questi ultimi sono mantenuti in uno stato di chiusura da un’apposita piastrina che è realizzata in lega metallica fusibile a una temperatura prefissata, oppure da un bulbo o un’ampolla di quarzo che contiene un liquido con elevata tensione di vapore che a un’altra temperatura prestabilita provoca la rottura dell’ampolla stessa. Gli impianti a sprinkler sono sostanzialmente di due tipi: anzitutto, vi sono quelli a umido, vale a dire con dei tubi sempre pieni di acqua in pressione, e quelli a secco, cioè con dei tubi che sono mantenuti sotto pressione di aria compressa.
Impianti industriali
La presentazione del volume sul patrimonio industriale del Molise
Tra due settimane, il prossimo 24 gennaio per la precisione, la città di Larino (piccolo comune in provincia di Campobasso) ospiterà un importante appuntamento legato all’archeologia industriale: nel dettaglio, il Palazzo Ducale è stato scelto per la presentazione di un volume molto interessante, vale a dire “Il patrimonio industriale del Molise”, una pubblicazione che risale alla fine del 2012. Si tratta in pratica di una vera e propria anteprima, con l’Università degli Studi del Molise in prima fila nel promuovere il tutto.
Inquinamento industriale: l’impegno di Pechino
Il Beijing Environmental Protection Bureau (meglio noto con l’acronimo Epb) ha voluto sottolineare ieri il suo impegno volto al miglioramento dell’ambiente urbano: questo traguardo dovrà essere ottenuto riducendo del 2% i quattro principali elementi inquinanti nel corso del 2013. I quattro “responsabili” sono il diossido di zolfo (l’anidride solforosa per intenderci), l’ossido nitrico, la domanda chimica di ossigeno (Cod) e il nitrato di ammonio (molto sfruttato come fertilizzante chimico). Si tratta degli stessi quattro elementi chimici che il governo di Pechino ha preso di mira anche nel corso del 2012, dunque questo vuol dire che servono sforzi maggiori per raggiungere risultati soddisfacenti.
Saline di Volterra, a febbraio l’inaugurazione della zona industriale
Bisognerà attendere poco meno di un mese per una inaugurazione ufficiale molto importante: non si può che fare riferimento alla zona industriale intercomunale e produttiva di Saline di Volterra. Come suggerisce il nome stesso, si sta parlando di una frazione del comune di Volterra (provincia di Pisa), la cui storia industriale è davvero molto interessante. Per il prossimo 1° febbraio, alle 10:30 per la precisione, è prevista questa inaugurazione, seguita poi dalla presentazione del progetto in Casa Torre Toscano. In pratica, il piano per gli insediamenti produttivi (Pip) in questione è stato reso possibile presso lo storico stabilimento Smith, un luogo che potrà essere raggiunto anche attraverso un apposito e utile servizio navetta.
A Torviscosa un museo di archeologia industriale
Non più solo il Cid, vale a dire il Centro di Informazione e Documentazione, ma anche un vero e proprio Museo di Archeologia Industriale: è questa la novità molto interessante che andrà a riguardare il comune di Torviscosa (provincia di Udine). In effetti, come è noto, la storia industriale del sito Saici-Snia (quello che oggi si chiama Caffaro) merita di essere valorizzato dal punto di vista documentale, pertanto l’iniziativa di una struttura simile è piuttosto comprensibile. Uno degli obiettivi da raggiungere, inoltre, è quello dell’inserimento del museo nel programma di visite della Città di Fondazione, vale a dire i percorsi turistici che riguardano la regione Friuli Venezia Giulia.
Impianti di frantumazione mobile: la struttura Cone Joyal
La compagnia cinese Shanghai Joyal Mining Machinery ha ideato un impianto di frantumazione mobile che merita senza dubbio un approfondimento: si tratta di Cone Joyal, struttura che non è limitata solamente alla posizione di schiacciamento e funzionamento, ma vi sono altri vantaggi importanti. In particolare, l’impianto in questione è in grado di ridurre al minimo i costi per il trasporto del materiale. In aggiunta, il cono mobile di cui è stato dotato riesce a schiacciare i vari materiali direttamente sul posto, oppure in una posizione non distante dal luogo di lavoro.
Rivoluzione Industriale: l’eredità del Quarry Bank Mill
Una delle principali eredità industriali di tutto il Regno Unito è senza dubbio quella di Quarry Bank, villaggio delle West Midlands: è infatti in questo luogo che si può ammirare in che modo vivesse una comunità industriale ai tempi della Rivoluzione. A Quarry Bank si può respirare ancora quella atmosfera di tantissimi anni fa. Fortunatamente, sono possibili delle visite allo stabilimento tessile, il quale veniva sfruttato per la lavorazione del cotone, senza dimenticare che tale impianto era alimentato dalle ruote ad acqua più potenti di tutto il continente europeo.
I principali residui industriali degli oleifici
Una volta terminata la lavorazione industriale dell’olio, non rimangono che i suoi residui: da questi ultimi, comunque, è sempre possibile riuscire a estrarre altre qualità di olio, le quali sono in genere non commestibili, ma utili per diversi scopi industriali. Gli esempi più classici possono essere quelli relativi alla fabbricazione di saponi, di vernici o anche in qualità di veri e propri combustibili, senza dimenticare gli scopi farmaceutici: in tal caso, bisogna fare riferimento alla preparazione di olii medicati come quello canforato, quello fosforato e quello di camomilla, oltre agli unguenti e ai linimenti vari. I residui industriali si presentano sostanzialmente sotto tre diverse forme.
Mal’aria Industriale 2012: il caso della Sicilia
Un rapporto davvero interessante e preoccupante allo stesso tempo: è questa la sintesi che si può fare di “Mal’aria Industriale 2012”, il rapporto di Legambiente che è stato presentato ieri a Priolo Gargallo (provincia di Siracusa) in merito all’inquinamento atmosferico provocato dalle industrie. In Sicilia, infatti, sono state registrate emissioni molto pericolose e i monitoraggi e i controlli risultano essere troppo lenti. Quali siti sono stati messi al centro di tale dossier? L’isola meridionale è ai primi posti della classifica di emissioni inquinanti, dannose per la salute: purtroppo, però, molti stabilimenti petrolchimici e termoelettrici sono ancora intoccabili.
Vasto: il comitato cittadino dice no agli insediamenti industriali
Il rifiuto non poteva essere più esplicito: il comitato cittadino di Vasto (Chieti) che è sorto per tutelare l’ambiente e il territorio della città abruzzese, ha detto no ai nuovi insediamenti industriali che avrebbero dovuto caratterizzare la zona di Punta Penna. Il motivo è presto detto. Secondo questo stesso comitato, infatti, è diventato sempre più complicato far convivere una zona industriale come quella in questione e la vicina riserva naturalistica di Punta Aderci. Non è comunque la prima volta in assoluto che si insiste su tale punto. Che cosa è che non convince nello specifico? Non c’è nulla contro il tessuto industriale già esistente e costituito da un piccolo numero di aziende di grandi dimensioni, vale a dire le Industrie Chimiche Puccioni, la Eco Fox (lubrificanti e carburanti) e i numerosi insediamenti di tipo commerciale.