L’archeologia industriale di Terni

Terni è universalmente nota come la “citta di San Valentino”, ma anche e soprattutto per la sua connotazione industriale: non è, infatti, casuale che essa sia soprannominata addirittura come la “Manchester italiana”, tanto che lo storico Francesco Angeloni parlò della nobiltà delle fabbriche locali nella sua seicentesca Historia. È proprio nel capoluogo umbro, dunque, che l’archeologia industriale del nostro paese può vantare degli esempi molto interessanti.

Scoperto a Pisa un sito industriale del ‘500

Si può parlare di industria in relazione agli anni del Medioevo e del Rinascimento? La città di Pisa è interessata in questi ultimi giorni da una scoperta davvero interessante, vale a dire un intero sito produttivo che è databile proprio intorno a quel periodo, quindi in pieno Cinquecento: l’area in questione è riaffiorata nella parte inferiore degli Arsenali Repubblicani di quella che allora era appunto una Repubblica Marinara, ora sarà possibile saperne di più su molti anni di cui spesso mancano riferimenti e notizie.

Archeologia industriale: la miniera di Serbariu

A Serbariu, ex comune sardo e dal 1937 frazione di Carbonia, è possibile riscoprire una storia molto interessante di archeologia industriale: è proprio in questa borgata agro-pastorale, infatti, che si estendeva un ampio giacimento di carbone, la cui individuazione risale addirittura al 1936. Si trattò sin da subito di un sito industriale strategico per la zona, anche perché a pochi passi c’era il porto di Sant’Antioco e in questa maniera era possibile risparmiare moltissimo tempo per quel che concerne i trasporti del combustibile in questione.

Il Museo dell’Industria e del Lavoro di Brescia

Anche la città di Brescia può vantare una importante struttura museale che ha a che fare con molti settori industriali. In effetti, nel capoluogo lombardo sorge un Museo dell’Industria e del Lavoro, il quale è stato dedicato allo studioso Eugenio Battisti, uno dei più importanti pionieri nel nostro paese per quel che concerne l’archeologia industriale. Come è sviluppato esattamente questo museo?

Gli esempi di archeologia industriale di Biella

In Piemonte si possono scoprire e ammirare esempi di archeologia industriale davvero notevoli. Una città in cui è consigliabile andare se si è appassionati di queste tematiche è senza dubbio Biella: nella periferia orientale del comune, quella che è conosciuta come Chiavazza, si può scovare un antico opificio completamente dismesso e che meriterebbe una sorte senz’altro migliore.

India: il nuovo parco industriale si focalizzerà su alluminio e acciaio

L’Orissa è uno dei principali stati federati dell’India, celebre soprattutto per le sue risorse naturali che hanno consentito una crescita industriale di primo livello: il governo locale ha appena deciso di avviare le attività dei parchi industriali per quel che riguarda le unità di piccole e medie dimensioni. La scelta è ricaduta su tre siti, i quali focalizzeranno il loro operato sull’alluminio, sull’acciaio e sull’acciaio inox.

Tutto pronto a Gorizia per il polo industriale aeronautico

La città di Gorizia è pronta a conoscere in ogni aspetto e dettaglio il proprio polo industriale dedicato al settore aeronautico: il progetto in questione ha subito dei rallentamenti evidenti negli ultimi mesi, ma ora sembra che l’aeroporto Duca d’Aosta possa beneficiare della tanto annunciata valorizzazione di questa sede produttiva. In che modo si intende valorizzare da questo punto di vista?

Archeologia industriale: il Museo dell’Arte della Lana di Arpino

Arpino, piccolo centro in provincia di Frosinone, era ben conosciuta in passato per la sua industria della lana: la storia di questa città parla chiaro, con una evoluzione che ha modificato tale attività dall’ambito prettamente artigianale fino a farle assumere un netto carattere industriale, fenomeno che si verificò intorno al ‘700. Ecco perché da quel momento Arpino riuscì a diventare uno dei più importanti centri del nostro paese per quel che concerne la produzione di tessuti in lana, i quali sconfinarono poi anche in altre nazioni del continente europeo.

A Colle di Val d’Elsa importante dibattito sull’archeologia industriale

È da qualche anno che Colle di Val d’Elsa (comune in provincia di Siena) è protagonista di una iniziativa molto interessante, “Le notti dell’archeologia”: in questa edizione si parlerà anche e soprattutto di archeologia industriale, tanto che la giornata di domani sarà dedicata proprio a tale argomento. Grazie alla collaborazione della Regione Toscana e dell’Amat (Associazione Musei Archeologici Toscani), il calendario di eventi è sempre molto fitto, con il museo Ranuccio Bianchi Bandinelli a farla da padrona. L’obiettivo, come sempre d’altronde, è quello di diffondere e valorizzare il patrimonio archeologico di questa regione, con incontri, dibattiti e aperture straordinarie.

Nigeria: a Lagos quattro nuovi impianti energetici indipendenti

A Lagos si sta lavorando alacremente per la costruzione di quattro nuovi Indipendent Power Plants, impianti energetici che dovrebbero beneficiare di una capacità combinata di 226 megawatt per quel che concerne l’elettricità, cercando di sfruttare i recenti successi di progetti simili: perché proprio in Nigeria? La nazione africana ha deciso di puntare su una strategia ben precisa, vale a dire quella che prevede lo sviluppo dell’industrializzazione e la creazione di posti di lavoro.