Il Piano Operativo Comunale (Poc) che riguarda la città di Ravenna si basa essenzialmente su opere di urbanizzazione primaria e secondaria (tra queste ultime bisogna ricomprendere scuole, asili e piste ciclabili), ma anche e soprattutto sull’archeologia industriale. Gli edifici contenuti all’interno di questo documento erano noti da tempo, ma ne sono stati indicati anche di nuovi, per un totale di diciassette. Un esempio interessante è quello dello stabilimento Pansac, un nome che fa pensare immediatamente a numerosi casi di cassa integrazione, ma pur sempre un impianto fondamentale per la città fino a che è stato attivo nella sua produzione di imballaggi.
Impianti industriali
Archeologia industriale: gli scatti di Ezio Ferreri sulle miniere siciliane
Fino al 31 maggio è possibile visitare una mostra fotografica dedicata all’archeologia industriale siciliana che è davvero emozionante: si tratta degli scatti di Ezio Ferreri, i quali sono esposti presso il Belice/Epicentro della Memoria Viva, la struttura che sorge a Gibellina (provincia di Trapani) e che serve a mantenere vivo il ricordo del terribile terremoto del 1968. Ebbene, la mostra in questione è stata tratta dal lavoro intitolato “Miniere di Sicilia”, il quale è curato da Giulia Scalia, senza dimenticare l’accompagnamento testuale da parte di Francesca Barban.
I responsabili dell’inquinamento industriale delle acque americane
La Ohio Valley Electric Corporation, la Ferro Corporation, ma anche l’American Electric Power e lo US Department of Defense. Sono queste le aziende e gli enti che vengono considerati tra le principali fonti di inquinamento delle acque americane, almeno secondo una indagine che è stata realizzata dall’associazione Food & Water Watch insieme al Political Economy Research Institute dell’Università del Massachusetts. Il titolo di questo rapporto evidenzia come gli Stati Uniti abbiano bisogno di regole più rigide ed efficienti per proteggere la salute pubblica dall’inquinamento industriale delle acque.
Pedalarcultura 2013: alla scoperta delle fornaci di Ispra
Pedalarcultura 2013 è il programma organizzato dalla LibEreria nella Bottega del Romeo di Ispra (provincia di Varese), una serie di appuntamenti e pedalate in bicicletta per scoprire paesaggi e caratteristiche del Lago Maggiore: siamo già giunti alla quarta tappa in tal senso e grazie alle due ruote sarà possibile scoprire le fornaci di Ispra, una testimonianza molto interessante dell’archeologia industriale del nostro paese. L’appuntamento in questione è previsto per il prossimo 26 maggio, quando si avrà la possibilità di ammirare un paesaggio piuttosto insolito.
Fluidcity: al via la mostra sui tabacchifici dismessi della Piana del Sele
La giornata odierna sarà una delle più intense (la chiusura è prevista per domani) del workshop “Fluidcity”, evento cominciato una settimana fa e che è stato organizzato dall’Ordine degli Architetti di Salerno insieme al comune di Pontecagnano-Faiano. Gli studi e gli incontri si stanno svolgendo tutti presso l’ex tabacchificio Centola, interessante esempio di archeologia industriale. Non è un caso, quindi, che proprio oggi verrà proposta la mostra intitolata “I tabacchifici della Piana del Sele: una rete produttiva dismessa che collega identità separate in un’unica matrice culturale-produttiva”.
Campagna Lupia: domenica una visita guidata per scoprire l’impianto idrovoro
La frazione Lova è una delle due che fa parte del comune di Campagna Lupia (l’altra è Lughetto per la precisione), piccolo centro in provincia di Venezia. È proprio qui che è attivo da tempo uno splendido esemplare che arricchisce l’archeologia industriale del nostro paese. In effetti, si tratta di un impianto idrovoro che vanta moltissimi anni di storia, per lo meno quella che riguarda la bonifica della città lagunare. Il 12 maggio prossimo, dunque questa domenica, ci sarà l’occasione per conoscere meglio questo racconto industriale, visto che ogni dettaglio sarà illustrato nel corso della passeggiata in bicicletta promossa dall’associazione culturale Dafne.
Archeologia industriale: la storia affascinante della Filanda del Forno
Verso la fine del XIX secolo, la Filanda del Forno era molto attiva come cotonificio tra la Toscana e la Liguria: dopo la chiusura delle attività e la distruzione da parte dei tedeschi nel corso della Seconda Guerra Mondiale, questo edificio è stato travolto da un declino e una incuria costanti. Ora, però, qualcosa sta cambiando, visto che la Filanda è stata riconsegnata direttamente alla collettività. Gli ultimi decenni non sono stati certo esemplari: in effetti, bisogna ricordare il 1983, quando vi fu l’ingresso a pieno diritto nel patrimonio del Comune di Massa, per poi ospitare la sede del Parco Regionale delle Alpi Apuane.
Un 1° maggio archeologico industriale per Isola del Liri
Il comune di Isola del Liri sta dimostrando una sensibilità eccezionale per quel che riguarda l’archeologia industriale. In effetti, è passato appena un mese dall’ultima proposta in tal senso che già si prospetta una Festa dei Lavoratori altrettanto interessante. La giornata di domani sarà dedicata a varie iniziative, soprattutto in orario pomeridiano. Entrando maggiormente nel dettaglio, dalle 14 alle 19 vi sarà la possibilità di vedere riaperti in modo del tutto gratuito alcuni dei siti che sono già stati visitati a marzo, in occasione delle giornate del Fai (Fondo Ambiente Italiano).
A Suez scoperta una zona industriale del 200 d.C.
Anche nel passato più antico le zone industriali erano ben sviluppate e attive: ne è una chiara testimonianza l’ultima scoperta archeologica che è stata effettuata a Est del canale di Suez, in Egitto. In effetti, è proprio in questa parte dell’Africa, più precisamente nella parte settentrionale del Sinai. In effetti, una missione egiziana è riuscita a scoprire questa area industriale di origine greco-romana, la quale è stata datata attorno a duecento anni dopo Cristo, dunque 1.800 anni fa. Ma come funzionava esattamente?
Ad Arezzo si inaugura una mostra fotografica sull’industria locale
Cento anni e altrettante fotografie: si potrebbe riassumere in questa maniera l’inaugurazione che avrà luogo fra sei giorni presso la Casa dell’Energia di Arezzo, una mostra fotografica allestita e organizzata dalla Confindustria locale. Non è un caso che il titolo dell’evento sia proprio “L’industria aretina: un secolo, cento foto. Le immagini dell’industrializzazione del territorio”, senza dimenticare che il luogo scelto è un esempio importante di archeologia industriale, visto che si sta parlando della ex Fonderia Bastanzetti.