Ancora prima di sottoporre le olive ai sistemi tradizionali che si sfruttano per l’estrazione, è necessario effettuare un lavaggio accurato: l’obiettivo principale in questo caso è quello di eliminare gli elementi poco utili, come le foglie e i rametti. Il passaggio successivo prevede che i prodotti in questione vengano avviati con i nastri trasportatori alle macchine, le quali sono chiamate a realizzare in modo completo la frantumazione. Per questa specifica operazione si possono sfruttare due macchine industriali, vale a dire la molazza e il frangitore a martelli. La frantumazione è un passaggio molto importante in questo senso, visto che proprio da esso si ricava e si estrae il mosto oleoso che è composto appunto da olio e acqua di vegetazione.
Prodotti industria alimentare
Industria del caffè: il processo di torrefazione
Quando si parla di torrefazione a livello industriale ci si riferisce di solito al processo con cui si arrostiscono i materiali: in pratica, una determinata sostanza viene sottoposta a temperatura piuttosto alte, così che si possa ottenere una adeguata disidratazione, la successiva ossidazione e anche una parziale carbonizzazione. I gradi di torrefazione sono diversi, così come anche i risultati possibili. L’industria del caffè è quella maggiormente coinvolto in tal senso; tale operazione, definita anche come “tostatura”, prevede che i semi vengano sottoposti all’azione del calore per renderli atti al consumo finale.
Le principali industrie alimentari del nostro paese
Le industrie alimentari sono state trascurate per un lungo periodo di tempo, soprattutto nel nostro paese e non hanno mai raggiunto le dimensioni e l’importanza degli altri settori industriali, come ad esempio la siderurgia o le automobili: inoltre, le eccessive importazioni dall’estero hanno provocato in tempi recenti, ma anche oggi non si può cambiare molto il discorso, una crisi settoriale, anche perché diversi gruppi sono stati progressivamente acquisiti da multinazionali straniere. Ma quali sono esattamente le industrie alimentari maggiormente diffuse in Italia? L’industria molitoria è una delle più frequenti, sia con i suoi piccoli mulini a carattere prettamente artigianale, sia negli stabilimenti più grandi.
Industria alimentare: gli standard di igiene e sicurezza
I due presupposti che non possono mancare nell’industria alimentare sono la sicurezza e l’igiene.
Come vengono strutturati tutti questi controlli nello specifico? In realtà, il perimetro degli stabilimenti di produzione sono messi a serio rischio dall’alta presenza di umidità, la quale non è altro che la diretta conseguenza di lavaggi e temperature estreme: il microclima che si forma, inoltre, può far annidare diversi e pericolosi batteri.
Le patate e il legame con la Rivoluzione Industriale
Tutti o quasi conoscono la patata come prodotto alimentare e come pianta in generale, ma in pochi sanno fare riferimento al suo segreto industriale.
In effetti, i gustosi tuberi hanno contribuito a promuovere dal punto di vista economico la rivoluzione industriale del XIX secolo: il suo ruolo era quello di fonte a buon prezzo delle calorie e dei nutrienti che servivano ai lavoratori di città per dar vita ai vari impianti e stabilimenti. La popolarità fu davvero amplissima soprattutto nell’Inghilterra settentrionale e non è difficile immaginare il motivo: in quest’area il carbone, perno vero e proprio della rivoluzione stessa, era rapidamente disponibile, quindi una popolazione che fosse ben attiva grazie a una alimentazione giusta era l’ideale per le lavorazioni dell’epoca.
Cetriolo killer: tutto dipende dal batterio Escherichia coli
Il cetriolo killer che ha ucciso 10 persone e ha provocato 276 infezioni in Europa è dovuto a una tossina prodotta dal batterio Escherichia coli. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.
Premesso che in Italia non si sono registrati casi, è sempre alta la vigilanza del ministero della Salute, perché è utile capire bene cosa sia l’Escherichia coli, molte volte abbreviato con E. coli.
Escherichia coli:
Deve il nome al suo scopritore: Theodor Escherich. E’ un batterio che vive nella parte inferiore dell’intestino di animali a sangue caldo come uccelli e mammiferi. Mammiferi che includono anche l’uomo. Questo batterio è necessario per una giusta digestione dei cibi ed è la spia che fa capire le condizioni di contaminazione fecale.
Caro gasolio: la crisi del settore ittico nell’Adriatico
Ammonta a 35 milioni di euro la somma bruciata nel settore ittico dal caro gasolio. Dato che aggrava la già difficile situazione del settore in Italia. A fornire il dato, tutt’altro che incoraggiante, è stata la Coldiretti ImpresaPesca che, in un’analisi al primo trimestre 2011, ha rivelato che i prezzi del carburante per i pescherecci sono cresciuti del 40 per cento.
In questi primi mesi dell’anno, la quantità di pescato nel Mare Adriatico ha fatto registrare un calo pari al 50 per cento. Le importazioni, invece, sono aumentate del’11 per cento.
Dato che ha fatto scattare l’allarme della Coldiretti ImpresaPesca, che ha chiesto il fermo immediato, accolto dal ministero delle Politiche agricole, il quale è intenzionato a interrompere le attività per un mese e mezzo per permettere il ripopolamento delle risorse.
Prodotti industria alimentare: la crisi della carne rossa
La Coldiretti Piemonte ha lanciato l’allarme per la carne rossa, che sta vivendo in una vero e proprio periodo di crisi.
Periodo che va ricercato nel poco uso che ne fanno le famiglie a causa delle crisi economica, nell’assenza di questa tipo di carne nelle diete e l'”ostracismo” delle scuole, restie a dare ai proprio alunni cibi basati sulla carne rossa.
In più, il settore agricolo, per produrre la carne rossa di qualità, deve utilizzare determinati alimenti per gli animali, soprattutto i cerali, che nell’ultima stagione hanno visto lievitare i loro prezzi.
Fattori che hanno portato la Coldiretti Piemonte a prendere provvedimenti, che nella pratica si traducono in: mantenere alta la qualità della carne, rilanciare i consumi e riconoscere agli allevatori il prezzo appropriato per il loro lavoro.
Trasformazione degli olii esausti Mc Donald’s in biodiesel
A Modena l’azienda Havi Logistics ha sfornato un progetto per raffinare una parte degli oli per friggere le patatine, usati dal marchio leader dei fast food McDonald’s. Processo che porta a produrre biodiesel da usare per la propulsione di 30 macchine della flotta aziendale.
Grazie a questo progetto una parte degli oli non andrà ad inquinare l’ambiente ma viene riusato facendo risparmiare anche sull’uso e l’acquisto del carburante tradizionale.
La tecnologia entra in cantina
Alla recente edizione di Vinitaly 2011, tra le innovazioni tecnologie presentate in campo enologico c’è stata anche una dimostrazione operativa, organizzata da Nomacorc, azienda leader mondiale nelle chiusure alternative per vini fermi e Podere Castorani, casa vinicola di proprietà di Jarno Trulli, pilota di Formula 1. La dimostrazione ha riguardato NOMASENSE, il sistema non invasivo di misurazione dell’ossigeno progettato per l’utilizzo attraverso l’intero processo di vinificazione.
Nel settore vinicolo, è risaputo che l’ossigeno ha un ruolo fondamentale nello sviluppo del vino, dall’inizio del processo di vinificazione fino al momento in cui viene consumato. La presenza di ossigeno influisce direttamente sullo sviluppo del vino sia dal punto di vista chimico che in termini di caratteristiche organolettiche, espresse sotto forma di aroma, gusto, struttura e colore.