La produzione tessile del nostro paese risale a molti secoli fa: i primi allevamenti di banchi da seta possono essere fatti risalire al 1100, con le città di Firenze e Palermo molto attive in questo senso. Eppure, la tradizione non è andata persa. Un esempio lampante è quello della Provincia di Cosenza, la quale presenterà proprio nel corso della giornata di domani un progetto molto interessante. Si tratta, infatti, di coinvolgere con un inserimento lavorativo ben preciso e una formazione altrettanto approfondita delle filandaie. L’incontro di domani mattina avrà luogo a Cosenza, più precisamente nel Salone degli Specchi.
Produttività industriale
L’Unione Industriali Provincia di Varese parla sempre più cinese
Che cosa hanno in comune la provincia di Varese e la Cina? Stando a quanto deciso dall’Unione degli Industriali della provincia lombarda molto, visto che il calendario più imminente è pieno zeppo di incontri che andranno a riguardare proprio l’ex Impero Celeste. Il titolo dei meeting in questione, infatti, è emblematico, “Sulle orme del Dragone”. La giornata di ieri è stata caratterizzata dal secondo appuntamento in questo senso, il quale si è svolto a Gallarate (provincia di Varese per l’appunto), con l’attenzione focalizzata sulle esportazioni che sono destinate alla seconda economia mondiale.
Il rilancio dell’area industriale di Massa e Carrara
Il rilancio dell’area industriale di Massa e Carrara passa necessariamente per il piano appena approvato e varato dalla giunta della Regione Toscana: gli obiettivi che si intendono perseguire con questa iniziativa sono quelli del sostegno dello sviluppo, ma anche del potenziamento dell’occupazione sul territorio. In pratica, si tratta di vari incentivi che sono destinati a rendere più semplice l’insediamento delle nuove aziende in questa stessa area. Volendo essere ancora più precisi, si può considerare tutto ciò come l’ultima fase del Piano Regionale di Sviluppo relativo al periodo 2011-2015.
Le città più inquinate delle economie sviluppate
Quando si parla di inquinamento industriale in questi tempi moderni non si può non parlare della città di Pechino: la nube densa e giallastra di smog che aleggia sulla metropoli cinese è infatti nota a tutti, anche perché la qualità dell’aria è praticamente sotto gli standard richiesti. Soltanto un anno fa, comunque, si è cominciato a rendere noti i dati e le informazioni ufficiali relativi a questo fenomeno. Ma Pechino non è l’unica città dell’ex Impero Celeste che si caratterizza per una situazione del genere. Se infatti si utilizza una delle principali misure della World Health Organization, vale a dire il PM 10 (particelle di dieci micron di particolato), si ottengono dei raffronti molto interessanti.
La carta protagonista del turismo culturale della Lucense
Lucense è una compagnia che si è fatta un nome nel campo della ricerca industriale, dello sviluppo sperimentale e del trasferimento di tecnologia: è proprio ad essa che si deve una iniziativa molto interessante di turismo culturale, la quale andrà a coinvolgere due province toscane, vale a dire Lucca e Pistoia. La carta sarà l’argomento centrale in questo senso. Non è un caso che il progetto in questione sia stato denominato “La via della carta della Toscana”, con la presentazione ufficiale che avverrà fra due giorni presso la sede della società, più precisamente all’interno del Polo Tecnologico Lucchese.
Ipack-Ima: ottimo 2012 per la filiera alimentare e dell’imballaggio
Il bilancio consuntivo del 2012 della filiera industriale relativa al processo alimentare e a quello dell’imballaggio sarà molto migliore rispetto alla media degli altri settori italiani: come è stato rilevato in maniera accurata dall’Osservatorio Ipack-Ima (l’omonima fiera internazionale si tiene a Milano ogni tre anni e la prossima edizione sarà quella del 2015), le imprese in questione sono sensibilmente più vivaci, in particolare se si fa riferimento agli utilizzatori. Tra l’altro, bisogna ricordare che i produttori di beni alimentari, chimici e farmaceutici sono di solito suddivisi in ben nove “comunità imprenditoriali”.
L’Inghilterra e la nascita della produzione meccanica in serie
È consuetudine ascrivere ai soli Stati Uniti il merito pioneristico per quel che riguarda la produzione industriale in serie standardizzata, senza dimenticare la catena di montaggio. Non c’è dubbio che l’attuale prima economia mondiale abbia svolto un ruolo determinante nell’800 in diversi settori ingegneristici, ma in realtà molti metodi furono anticipati dalle prime aziende meccaniche presenti in Inghilterra. Tutto questo non deve però sorprendere più di tanto, visto che gli stessi metodi a cui si sta facendo riferimento furono resi possibili grazie all’invenzione di macchine utensili automatiche, gran parte delle quali fecero la loro comparsa proprio in Inghilterra tra la fine del ‘700 e l’inizio del secolo successivo.
La revisione della politica industriale di Mumbai
Il governo indiano ha deciso di modificare alcune norme relative allo sviluppo delle unità industriali all’interno della città di Mumbai. La Industrial Location Policy (Ilp) per la regione metropolitana, la quale impone delle restrizioni per quel che concerne le attività settoriali, verrà dunque sottoposta a una rigida revisione, come parte integrante della nuova politica industriale della nazione asiatica. L’Ilp è stata formulata nel 1993 ed ha avuto immediatamente come obiettivo principale quello di assicurare un ambiente libero da qualsiasi forma di inquinamento nella regione menzionata in precedenza, in primis nelle aree di Mumbai.
La lavorazione industriale della canapa
I canapifici, come suggerisce evidentemente il nome, sono degli stabilimenti industriali per la lavorazione della canapa. La meccanizzazione che è intervenuta nel corso del tempo ha consentito di ridurre al minimo l’impiego della manodopera, potendo contare allo stesso tempo su un prodotto superiore per omogeneità e qualità. I prodotti che si possono ottenere con la lavorazione industriale della canapa sono diversi: alcuni esempi tipici comprendono lo spago, refe, la stoppa, i cordami, le reti per la pesca o altri scopi, senza dimenticare i tessuti di varia qualità.
Gli investimenti post-crisi della Zona Industriale Udinese
La sigla Ziu sta a identificare la Zona Industriale Udinese: quest’ultima sta per investire in maniera adeguata, una operazione che si è resa necessaria per affrontare nel migliore dei modi la fase successiva alla crisi economica. Il cda e l’assemblea dei soci sono comunque ottimisti e hanno le idee ben chiare da questo punto di vista. Nello specifico, si punta ad adottare la variante numero quattro al Pti (Piano Territoriali Infraregionale), vale a dire l’ampliamento della zona di circa quarantaquattro ettari (l’estensione complessiva sarà pari a 519 ettari per la precisione). La maggior parte dell’ampliamento di cui si sta parlando si trova esattamente nel comune di Udine.