La Nigeria bloccherà le importazioni di zucchero da gennaio

La Nigeria ha annunciato che le proprie importazioni di zucchero, specialmente quello grezzo, saranno ufficialmente vietate a partire dal prossimo 1° gennaio: la scelta, che a prima vista può sembrare esagerata, rappresenta una delle conseguenze principali del piano predisposto dalla nazione africana per realizzare la propria “Rivoluzione Industriale”, utile per migliorare la situazione dal punto di vista economico. Come ha spiegato Olusegun Aganga, ministro del Commercio nigeriano, il nuovo piano che coinvolge lo zucchero ha a che fare con quello venduto al dettaglio.

Inquinamento industriale: l’Epa si concentra su caldaie e inceneritori

La Environmental Protection Agency, agenzia americana che svolge attività di tutela e protezione dell’ambiente (meglio nota con l’acronimo Epa), ha introdotto delle regole nuove di zecca che hanno un preciso obiettivo: in effetti, si punta con convinzione a ridurre l’inquinamento tossico dell’aria causato dalle caldaie e dagli inceneritori industriali. Di conseguenza, in questo modo si punta a offrire un settore industriale caratterizzato da una maggiore flessibilità e da un sensibile ridimensionamento dei costi. Secondo quanto affermato dall’amministrazione Obama, tra l’altro, oltre 1,5 milioni di caldaie presenti in tutti gli Stati Uniti non sono coperte e regolamentate da alcuna legge.

Gli sgravi fiscali dell’Azerbaigian per i parchi industriali

L’obiettivo più importante rimane quello di assicurare il corretto ed efficace sviluppo dei parchi industriali e tecnologici: è proprio per questo motivo che l’Azerbaigian ha deciso di applicare i massimi benefici fiscali in questo senso, anche senza alcun tipo di termine temporale. Il privilegio, dunque, sarebbe davvero evidente. Come ha spiegato Natig Amirov, vice ministro per il Fisco del paese caucasico, nel corso della discussione sugli emendamenti al cosiddetto Tax Code in Parlamento, il governo di Baku nutre delle speranze molto concrete.

In Perù l’inquinamento industriale è sempre più pericoloso

Il progresso industriale di cui si è reso protagonista il Perù sta rivelando una faccia della medaglia davvero negativa: in particolare, sono sempre più numerose le proteste per l’inquinamento provocato dalle fabbriche, il quale ha contaminato le risorse idriche del sottosuolo. Come è noto, la nazione andina dipende economicamente dalle esportazioni di minerali e di altre materie prime, tra cui si può citare senza dubbio l’oro. Ecco perché gli investitori vengono attratti da tutte queste risorse naturali e l’amministrazione del presidente Ollanta Humala vi ha fatto largo affidamento. Questi stessi investitori vogliono intraprendere una collaborazione proficua con il paese sudamericano, ma le proteste dei gruppi rurali e delle associazioni ambientaliste sono state un vero e proprio deterrente.

Inaugurata a Trieste la mostra sulle macchine della Rivoluzione Industriale

La Centrale Idrodinamica in Porto Vecchio a Trieste ha appena inaugurato una mostra fotografica di spessore: “Le macchine della rivoluzione industriale”, questo è il titolo dell’esibizione, ha un obiettivo ben preciso. In effetti, si punta soprattutto a diffondere nel modo più ampio possibile quelli che sono stati i patrimoni industriali e portuali del passato, cercando allo stesso tempo di valorizzare l’arte associata alle industrie. In pratica, si tratta di una vera e propria celebrazione degli scali, sia quelli triestini che quelli stranieri, ma anche delle case di spedizione in grado di raccontare una interessante storia industriale, degli emblemi significativi per quel che riguarda la realtà del lavoro nella città friulana.

La crisi industriale del savonese

A Savona l’industria non vive certo uno dei suoi periodi migliori, anzi: la giornata di ieri, ad esempio, si è caratterizzata per il vertice presso la locale Camera di Commercio che ha visto coinvolti i dipendenti della Ocv di Vado Ligure (la sigla sta proprio a indicare la Owens Corning della città). Come ha spiegato Fulvio Berruti, il quale fa parte della Filctem Cgil (Federazione Italiana Lavoratori Chimica Tessile Energia Manifatture), la situazione dell’azienda è davvero delicata, come anche quella della Fac di Albisola Superiore, società che ha alle spalle ben quarant’anni di prestigio.

Voghera: scompare l’area industriale di Torremenapace

Un’intera area industriale fatta sparire: a Torremenapace, piccola frazione del comune di Voghera (Pavia), hanno avuto la meglio le ragioni degli agricoltori e si è preferito smantellare questa zona da ben 250mila metri quadri. In pratica, si è deciso di correggere in corso d’opera il Piano di Governo del Territorio a cui si lavora da tempo, con alcuni accorgimenti da approfondire. Anzitutto, vi sarà una maggiore tutela per il cosiddetto “corridoio ecologico” che si trova lungo il torrente Staffora, a eccezione del quarto ponte e una strada di collegamento tra zona e zona.

Inquinamento industriale: i dati preoccupanti diffusi dalla Wmo

I gas a effetto serra presenti in atmosfera sono giunti a livelli da record nel corso del 2011: si tratta del risultato più eclatante dell’ultima analisi della World Meteorological Organisation, la quale è riuscita a scoprire delle altissime concentrazioni di biossido di carbonio, ormai giunte molto vicine alle 391 parti per milione lo scorso anno, senza dimenticare la minaccia rappresentata dal metano e dall’ossido nitroso, più che pericolosi per la temperatura della Terra. Il confronto è stato effettuato con lo stesso tipo di emissioni relative al decennio precedente.

La composizione e l’impiego industriale dei gres

Il gres è un materiale ceramico a pasta compatta, assai dura e formata da particelle a grana più o meno fine: a differenza della pasta della porcellana, essa è del tutto opaca o appena translucida sugli spigoli. Dotati di elevata resistenza dal punto di vista meccanico e di inattaccabilità agli agenti chimici, i gres sono distinti in tre tipologie a seconda della composizione e dell’impiego industriale. I gres ordinari, anzitutto, sono fatti con argille plastiche naturali vetrificabili, vale a dire capaci di diventare compatte prima di fondere o di deformarsi, o con argille smagrite con sabbia quarzosa, o con miscele artificiali di terre refrattarie, feldspati e silice. La cottura dei pezzi in questione, essiccati e foggiati, viene realizzata tra i 1.250 e i 1.300 gradi.