L’industria cinese e quella di Prato sono in contatti molto stretti tra loro: gli imprenditori del distretto della città toscana, per la precisione gli industriali e gli artigiani pratesi, hanno infatti avuto la possibilità di recarsi nell’ex Impero Celeste, seconda economia a livello internazionale, per valutare con attenzione gli investimenti finanziari e le varie collaborazioni. I diciannove soggetti che hanno beneficiato di tale opportunità, inoltre, hanno partecipato a una vera e propria visita-studio nel paese asiatico. L’intera organizzazione è stata curata dal Polo Universitario Città di Prato (noto anche con il più semplice acronimo Pin), nell’ambito del progetto denominato “ La via della seta” che ha ottenuto i finanziamenti dalla Regione Toscana.
Produttività industriale
A Terni sarà presentato il libro “L’acqua motore dell’industria”
La giornata di domani è stata scelta per la presentazione presso la Biblioteca Comunale di Terni de volume “L’acqua motore dell’industria”: si tratta di un libro che è stato scritto da Sergio Dotto, con la pubblicazione che è stata curata dal Centro Studi Malfatti della città umbra. L’autore è riuscito a ripercorrere in maniera integrale i paesaggi che caratterizzano il fiume Nera, focalizzando l’attenzione su tutti quei segni e quelle testimonianze che sono stati lasciati dall’uomo. In pratica, l’obiettivo è stato quello di capire come sia stata sfruttata la forza della natura per il progresso industriale e tecnologico, cercando di diffondere il benessere.
Terni: collaborazione tra l’Itis Allevi e Confindustria Aziende Chimiche
La città di Terni è stata protagonista ieri di un incontro davvero interessante: le parti coinvolte sono state l’Istituto Tecnico Industriale Statale Lorenzo Allevi del capoluogo umbro, rappresentato dalla sua dirigente scolastica, Cinzia Fabrizi, e la Sezione Azienda Chimiche della Confindustria locale, con la presenza del suo numero uno, Giuseppe Cioffi. Come si spiega un meeting del genere? Nel dettaglio, l’obiettivo da raggiungere nel più breve tempo possibile è quello di perfezionare una collaborazione proficua, prendendo spunto dall’esempio di successo che riguarda gli industriali ternani e lo stesso istituto industriale a cui si sta facendo riferimento.
Tre incontri in Toscana per discutere di proprietà industriale
Quello della proprietà industriale sarà l’argomento principe di tre appuntamenti previsti a breve in Toscana: si tratta di meeting molto attesi, in quanto si dovrà porre questa stessa proprietà al centro dell’attenzione, cercando di capire quali sono i modi migliori per tutelarla e valorizzarla. Gli eventi sono stati promossi e organizzati da Unioncamere (ovviamente la sede regionale) e fanno parte integrante di un progetto più ampio, vale a dire quello della valorizzazione e della tutela dei titoli di proprietà industriale. I giorni non sono ancora noti nello specifico, ma il mese di novembre sarà sicuramente preso in considerazione. In aggiunta, sono state scelte le sedi precise, vale a dire Prato, Pisa e Grosseto.
Il business del sale ai tempi della Rivoluzione Industriale
Fin dall’Alto Medioevo, il sale aveva rappresentato una voce essenziale del commercio. Perfino gli Arabi, infatti, considerati un importante modello di autosufficienza, dovevano far affidamento sulle carovane per avere questo prezioso bene: la stessa cosa accadde nei villaggi inglesi ai tempi della Rivoluzione Industriale. Negli anni Settanta e Ottanta del ‘700, l’industria del sale, sia dal punto di vista tecnico che da quello geografico, si movimentò in maniera decisiva. La sola variazione tecnica che intervenne in tal senso fu senza dubbio la sostituzione della legna con il carbone per quel che concerne la bollitura dell’acqua salmastra nei calderoni.
Il difficile scenario congiunturale delle industrie varesine
Uno scenario difficile: è questa la sintesi più azzeccata per descrivere la situazione in cui si trova il settore industriale della provincia di Varese, con l’Ufficio Studi dell’Unione degli Industriali che ha condotto un’interessante ma anche sconfortante indagine congiunturale. Già la scorsa estate, infatti, si era avuto a che fare con un pericoloso rallentamento del comparto, ma con l’autunno tutto si è concretizzato ancora di più. Il periodo temporale preso in esame è quello del terzo trimestre di quest’anno, vale a dire i tre mesi compresi tra giugno e settembre scorsi.
Crush, le carte di Favini ottenute dai residui agro-industriali
Favini, l’azienda veneta attiva nell’industria cartaria da ben un secolo, dimostra sempre di essere al passo con i tempi: l’ultima innovazione di un certo rilievo è senza dubbio la sua gamma di carte ecologiche, la quale è stata appena presentata al Luxe Pack di Montecarlo. Si tratta di Crush, una novità commerciale che potrebbe essere in grado di sconvolgere in maniera incredibile il comparto del packaging. In effetti, queste carte sono ottenute direttamente dalle lavorazioni di tipo agro-industriale ed è proprio grazie ad esse che è possibile rimpiazzare il 15% di cellulosa che viene presa dagli alberi.
Associazione Industriale Bresciana: terza edizione delle analisi di bilancio
L’iniziativa curata dall’Associazione Industriale Bresciana e relativa all’analisi dei bilanci consolidati è ormai giunta alla sua terza edizione: si tratta di un evento molto interessante e che consente di capire quali gruppi attivi nel comparto manifatturiero si sono meglio distinti nel corso di un anno finanziario. L’edizione di quest’anno, dunque, ha preso in esame l’esercizio del 2011, ricomprendendo ben ottanta compagnie presenti nella città lombarda. È il centro studi della stessa associazione che si è occupato dalla gestione a cui si sta facendo riferimento.
L’utilità industriale della desolforazione
Il termine desolforazione si riferisce sia all’industria chimica che a quella metallurgica. Nel primo caso si tratta di una serie di reazioni e operazioni che provocano la riduzione o l’eliminazione dello zolfo o dei suoi composti da una sostanza; in particolare, la desolforazione risulta essere molto utile in ambito enologico, visto che consente di allontanare l’eccesso di anidride solforosa che viene aggiunta al mosto per conservarlo. In questo caso, essa viene attuata con l’areazione o con il riscaldamento del vino.
Futuro industria fotovoltaica
Secondo quanto affermato da una recentissima ricerca curata dal GTM Research, e confluita nel Report “Global PV Module Manufacturing 2013: Competitive Positioning, Consolidation and the China Factor”, entro i prossimi tre anni ben il 60 per cento delle società operanti nell’industria fotovoltaica sono destinate a scomparire. Il settore si evolverà, così, verso un consolidamento che farà fuori i pesci piccoli, permettendo una più congrua sopravvivenza dei grandi gruppi industriali, che ingloberanno al loro interno di business delle imprese di minori dimensioni.