Nel corso del secondo trimestre dell’anno il fatturato industriale del Veneto ha registrato una flessione del 5,1 per cento rispetto a quanto conseguito nello stesso periodo dell’anno precedente. A rivelarlo è un recentissimo studio condotto da Officina Veneto dal quale emerge come la situazione si riveli “meno difficile” solamente per le imprese di Venezia (-2,4 per cento) e Belluno (-3,4 per cento) che nel calo generalizzato hanno una miglior tenuta, di gran lunga inferiore alla media della regione.
Produttività industriale
Industria mineraria: come si realizza la concentrazione
Nell’ambito dell’industria mineraria la concentrazione è quella operazione cui si sottopongono delle masse rocciose che contengono minerali utili, allo scopo di separare questi ultimi dal materiale sterile e ottenere così dei concentrati: tale attività prende anche il nome di arricchimento. Anzitutto, si comincia con la cosiddetta cernita a mano, vale a dire la separazione manuale dopo la frantumazione della roccia dei pezzi che sono maggiormente o totalmente mineralizzati da quelli sterili. Il passaggio successivo, invece, è quello della concentrazione per gravità.
Nebraska: la crescita industriale di Grand Island
La città americana di Grand Island (una delle più importanti del Nebraska) ha appena finito di ospitare la diciottesima edizione della propria fiera industriale biennale: oltre trecento persone tra esibitori e venditori hanno rappresentato i diversi settori dell’industria e della manifattura, con l’evento che è stato organizzato presso l’Exhibition Building di Fonner Park. È la prima volta che la manifestazione a cui si sta facendo riferimento si svolge nella parte centrale dello stato americano, ma da diverso tempo c’erano numerose richieste in tal senso.
Lo sviluppo della zona industriale di Apricena
Apricena, comune di circa 13mila abitanti della provincia di Foggia, ha inserito una delle marce più potenti per percorrere la strada del proprio sviluppo economico: in effetti, il consiglio comunale ha votato degli appositi provvedimenti in questo senso, con l’ultima riunione che è stata decisiva per discutere di vari argomenti molto importanti. Nello specifico, si tratta dell’approvazione del progetto definitivo per realizzare una infrastruttura fondamentale per concretizzare la zona industriale, ma anche del via libero che è stato concesso all’atto di indirizzo per quel che riguarda la legge relativa alle attività estrattive, uno slancio di rilievo dal punto di vista dello sviluppo sostenibile del territorio.
Italia-Bulgaria, l’industria protagonista degli interscambi
Gli interscambi attuali tra il nostro paese e la Bulgaria sono tornati a livelli che non venivano raggiunti da almeno cinque anni: in effetti, si è superata la soglia dei tre miliardi di euro, come non avveniva proprio dal 2007, vale a dire l’anno in cui la nazione dell’Europa orientale ha aderito all’Unione Europea. Nello specifico, il totale relativo allo scorso anno ha sfiorato i 3,4 miliardi di euro, una cifra davvero interessante. Le maggiori esportazioni italiane verso Sofia e dintorni hanno riguardato soprattutto l’industria meccanica, senza dimenticare il settore tessile e dell’abbigliamento e il comparto agroalimentare.
Si intensifica la cooperazione industriale tra Italia e Vietnam
Tra Roma e Hanoi vi sono ben 8.700 chilometri di distanza, ma Italia e Vietnam non sono mai state così vicine come in questo momento, almeno dal punto di vista industriale: in effetti, il nostro governo e quello asiatico hanno raggiunto un accordo importante, il quale prevede una maggiore intensificazione della cooperazione e dello sviluppo tra i distretti industriali. Si tratta di una strategia che fa parte integrante del progetto di sostegno nei confronti delle piccole e medie impese del Vietnam. L’obiettivo è quello di dar vita a gemellaggi molto forti fra i distretti, con la partecipazione attiva dell’Unido (Ufficio per la Promozione Tecnologica e degli Investimenti) e della Confindustria.
Rivoluzione Industriale: il boom tessile del Lancashire
Per capire meglio la concentrazione e la diversificazione della Rivoluzione Industriale del XVIII secolo in Inghilterra si può fare riferimento al caso del Lancashire: si tratta di una delle contee inglese più noti ed è proprio qui che il settore tessile beneficiò di una tendenza molto particolare. In effetti, i tessuti più leggeri e sottili potevano essere prodotti da tessitori-contadini, vale a dire da soggetti che fino a quel momento si erano cimentati solamente con delle tipologie molto più eterogenee. Un esempio fondamentale in questo senso è quello del tessuto orientale stampato.
Le tolleranze di fabbricazione
Le tolleranze di fabbricazione sono state introdotte con uno scopo duplice. Anzitutto, l’intento è quello di assegnare all’operatore e al macchinario industriale un adeguato margine di errore per quel che riguarda la realizzazione di una certa dimensione. Bisogna comunque approfondire l’espressione “adeguato margine di errore”: in questo caso, infatti, si vuole intendere sia la riduzione degli errori nel momento in cui si realizza un organo di precisione, sia, dal punto di vista inverso, di non obbligare in modo inutile la macchina e l’operatore a spingere al massimo la precisione del lavoro nella realizzazione di una quota che è senza importanza.
Produzione industriale della ghisa: i bassi forni elettrici
La ghisa può essere ottenuta in maniera altrettanto utile e importante dai minerali di ferro anche per mezzo dei cosiddetti bassi forni elettrici: il nome, il quale si contrappone evidentemente agli altiforni che si conoscono di più, distingue gli strumenti in questione dai forni elettrici ordinari che sono destinati alla produzione dell’acciaio a livello industriale. I bassi forni di tipo elettrico sono in grado di sfruttare al massimo l’energia elettrica come sorgente di calore, la quale è più che mai necessaria in tal caso per ottenere la fusione dei minerali e per riuscire a raggiungere le alte temperature a cui si verificano le reazioni di chimiche di eliminazione dell’ossigeno che è contenuto nel materiale di partenza.
Tutto pronto per il parco industriale che unirà Cina e Bielorussia
La Cina e la Bielorussia potrebbero sembrare due paesi che non hanno nulla da spartire: eppure, i governi di Minsk e Pechino hanno deciso di creare congiuntamente un ambizioso parco industriale, il quale sorgerà nei pressi della città bielorussa di Smolevichi e che dovrebbe essere in grado di stimolare lo sviluppo del Minsk Oblast, la regione in cui si trova questa località. L’annuncio è stato fatto da Boris Batura, portavoce del comitato locale, proprio in occasione della presentazione del certificato di registrazione.