Sabato 16 e domenica 17 Aprile sarà aperta al pubblico la nuova sezione Industria Chimica di Base del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano.
La nuova sezione, realizzata in partnership con Federchimica – Assobase nell’ambito dell’ Anno Internazionale della Chimica. è stata inaugurata il 12 Aprile.
Il Museo, nato dall’esperienza industriale lombarda, parla di chimica non solo attraverso le attività del laboratorio (i.lab chimica) ma anche con gli oggetti, gli exhibit e i supporti multimediali di una sezione dedicata che si inserisce all’interno del Dipartimento Materiali.
La nuova sezione rappresenta un importante punto di collegamento tra il sapere tecnico-scientifico prodotto e sperimentato ogni giorno dal mondo industriale e la consolidata esperienza del Museo nella comunicazione di temi scientifici. Grazie alla capacità comunicativa del Museo e alla competenza degli associati di Federchimica – Assobase, per i visitatori sarà possibile conoscere un’industria che ha un ruolo chiave nella società contemporanea non solo per la produzione di lavoro e di beni, ma anche per la capacità di creare conoscenza, ricerca e sviluppo. Questa iniziativa completa un percorso che già vede attive da anni le aree dedicate alle materie plastiche e al Premio Nobel per la Chimica Giulio Natta (l’ultimo assegnato a un italiano), alla gomma e alle sostanze adesive nonché i laboratori interattivi (chimica, biotecnologie e genetica, alimentazione), arricchiti ogni anno di nuovi percorsi e attività formative.
“Oggi inauguriamo una sezione centrale della Chimica nel Museo – ha dichiarato Giorgio Squinzi, Presidente Federchimica – perché è centrale la chimica di base rispetto ai settori e ai prodotti che grazie ad essa si possono realizzare e utilizzare nella nostra vita di tutti i giorni. Il ruolo della chimica di base, organica e inorganica, è irrinunciabile, anche per mantenere in Italia molte produzioni di tutta la chimica. E’ dunque necessario tutelarla con una politica industriale sensibile alle sue esigenze: normative ambientali non inutilmente penalizzanti, tempi certi, infrastrutture efficienti, costi dell’energia accessibili. Serve anche una informazione corretta, che faccia capire che queste produzioni sono compatibili con una salvaguardia dell’ambiente e con la sicurezza di chi ci lavora e abita nelle vicinanze. Gli straordinari risultati raggiunti in termini di riduzione delle emissioni, dei rifiuti, dei consumi di energia e di infortuni e malattie professionali parlano da soli nel presentare un’industria con le carte in regola per dare il proprio sostegno allo sviluppo del Paese”.
“Siamo convinti che attraverso questo nuovo strumento di comunicazione, che si rivolge in particolare alle centinaia di migliaia di studenti che ogni anno visitano il Museo, potremo offrire un quadro completo di che cos’è l’industria chimica di base oggi e quale importanza essa continua ad avere in un sistema produttivo avanzato – ha spiegato Giorgio Favro – Presidente Assobase – con questa sezione abbiamo tentato di rendere visibile ciò che è purtroppo invisibile alla maggior parte del pubblico: la chimica di base è una realtà di fatto nascosta, anche se ricchissima di prodotti ed applicazioni che letteralmente sostengono la nostra vita quotidiana”.
“Questo comparto – è’ intervenuto Alberto Cavalli – Sottosegretario del Presidente all’Università e Ricerca, Regione Lombardia, delegato dal Presidente Roberto Formigoni – è di straordinario rilievo sia per le performance economiche sia per l’impiego e il benessere della qualità della vita. La nostra regione è sia per numero di imprese sia per posti di lavoro, la prima regione chimica d’Europa. Per questo non possiamo che dimostrare il nostro più vivo interesse per questa sezione. L’industria chimica – ha sottolineato il sottosegretario – è anche un motore di ricerca e innovazione che insieme alla formazione del capitale umano costituisce il punto centrale delle politiche di Regione Lombardia. Per questo, la mia recente nomina a vicepresidente della rete europea delle regioni chimiche, ha portato a farci carico dell’impegno di occuparci del tema relativo a ricerca e innovazione in maniera da essere protagonisti anche a livello europeo e poter supportare le nostre capacità di ricerca e sviluppo con le risorse economiche dell’Unione Europea che sono particolarmente elevate e che stimiamo in un periodo che va dal 2014 al 2020, in 70 miliardi di euro. E’ una nostra priorità – ha concluso Cavalli – portare in Lombardia una parte di queste risorse per far si che, anche in ambito lombardo, la nostra ricerca e sviluppo sia a fianco dell’industria chimica e degli altri settori economici prioritari”.