Edilizia e costruzioni, produzione in calo a luglio 2016

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L’ISTAT ha diffuso oggi i dati sulla produzione e sui costi nel settore delle costruzioni relativi al mese di luglio 2016. Sul fronte della produzione gli indici mostrano una flessione sia su base congiunturale che tendenziale mentre per quanto riguarda i costi il settore mostra variazioni limitate.

La produzione nelle costruzioni a luglio

Entrando nel dettaglio delle cifre a luglio l’indice destagionalizzato della produzione nelle costruzioni ha registrato un calo dello 0,4%. L’intero settore dell’edilizia e delle costruzione attraversa una fase di incertezza tanto che l’indice congiunturale era stato positivo a giugno (+1,2%), negativo a maggio, ancora positivo a aprile. Nella media del trimestre (maggio – luglio) la produzione è in calo del 2,2% sul trimestre precedente (febbraio – aprile).

Il segno meno prevale anche su base tendenziale. A luglio infatti l’indice della produzione nelle costruzioni corretto per gli effetti del calendario registra un calo dell’1,3% rispetto allo stesso mese del 2015. A giugno la variazione era stata nulla mentre a maggio l’indice era ancora in terreno negativo. L’ultima variazione tendenziale positiva si è registrata ad aprile.

La produzione nelle costruzioni cala addirittura del 7,8% in termini di dati grezzi senza cioè le correzioni di calendario. Occorre però tenere in conto che a luglio 2015 si erano avuti 23 giorni lavorativi contro i 21 dello scorso luglio.

I dati cumulati da inizio anno confermano la stagnazione del settore delle costruzioni e dell’edilizia italiani. Nei primi sette mese dell’anno infatti la produzione è in calo dello 0,4% (0,7% in termini di dati grezzi) rispetto allo stesso periodo del 2015.

Costi di costruzione quasi invariati

Generalmente limitate sono le variazioni degli indici sui costi di costruzione del settore. Per i fabbricati residenziali l’indice è stazionario su base mensile ed in flessione dello 0,1% su base annua. A determinare questa lieve flessione è principalmente il calo dei noli (-0,5%).

[Via | ISTAT]
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