Enrico Cerreto: Mifid II valorizza attività del patrimonialista

Enrico Cerreto: Mifid II valorizza attività patrimonialista

La Mifid II, entrata in vigore il 3 gennaio 2018 in tutta Europa, richiede più professionalità, ma allo stesso tempo ha posto le basi per far emergere l’eccellenza professionale”. Esordisce così Enrico Cerreto, consulente patrimoniale, parlando della normativa europea che disciplina i servizi di investimento, la cosiddetta Mifid II, che è l’acronimo di Markets in Financial Instruments Directive.

“La Mifid II è un’evoluzione della precedente direttiva che risale al 2007 – precisa Cerreto – ed affida un compito di straordinaria importanza ai consulenti, secondo regole più chiare e trasparenti. La normativa prevede una netta demarcazione del servizio di consulenza rispetto a quello di collocamento e vendita dei prodotti”.

La normativa valorizza l’attività del consulente patrimoniale. “La normativa – spiega l’esperto patrimonialista – stabilisce che il professionista deve essere remunerato sulla base della qualità del servizio che offre, misurato in termini di professionalità, frequenza dei contatti con i clienti, gestione dei flussi di dati e, solo in ultima analisi, della performance. Anche la scelta di non investire è un servizio che deve essere retribuito. È un grande passo avanti nella valorizzazione del servizio che il professionista mette in campo”.

Tra le novità previste dalla normativa anche il rilascio di un’informativa alla clientela sempre più completa da parte degli istituti finanziari.

“I clienti – osserva Enrico Cerreto – riceveranno comunicazioni costanti, più chiare e comprensibili, in merito a tutte le operazioni fatte, con i riepiloghi aggregati di tutti i costi e degli oneri sostenuti per usufruire dei servizi. Da parte sua il consulente patrimoniale dovrà essere sempre più preparato, aggiornato e qualificato, essere in grado di valutare in ogni momento l’adeguatezza degli strumenti finanziari offerti ai clienti in base ai loro obiettivi reali e alla loro propensione al rischio, specificando e documentando i motivi di determinate scelte”.

Ogni investitore dovrà essere sottoposto a una valutazione di adeguatezza dei rischi. “Una valutazione importante – dice Cerreto – in quanto verificherà le conoscenze ed esperienze del cliente in materia di investimenti, facendo anche riferimento al tipo di prodotto o servizio, alla sua situazione finanziaria e i suoi obiettivi di investimento. La direttiva impone di tenere sotto controllo l’adeguatezza degli investimenti rispetto al grado di “tolleranza al rischio” degli investitori”.

Con la MIFID 2 viene promossa una maggiore trasparenza e una miglior efficienza sui mercati finanziari. Fin dall’ideazione del prodotto finanziario, dovrà essere chiaro a chi il prodotto si rivolge e a chi non si rivolge.

“Le banche – conclude Enrico Cerreto – dovranno capire se un cliente è capace finanziariamente di sopportare potenziali perdite e quanto sia disposto a rischiare. Una valutazione che si basa sulla raccolta di una serie di informazioni, che vanno dalle conoscenze ed esperienze in materie di investimento alla sua situazione finanziaria fino ai suoi obiettivi di investimento”.