La refrigerazione consiste nel raffreddare un fluido tramite l’evaporazione di un altro fluido detto refrigerante, portando quindi alla diminuzione della temperatura di un ambiente e alla formazione della brina, un deposito di ghiaccio granuloso. In genere questo processo viene sfruttato nell’industria moderna, in particolare nel settore alimentare per conservare in maniera temporanea i cibi, ma non solo: anche nel campo della medicina se ne fa impiego per permettere la salvaguardia dei campioni di laboratorio o i medicinali.
La scelta dei dispositivi di cui le industrie si servono per consentire la piena riuscita di questo procedimento varia molto in base al tipo di performance di raffreddamento che si vuole raggiungere, alle problematiche normative che possono riguardarne lo sfruttamento, e infine all’estetica.
Caratteristiche dell’impianto di refrigerazione
La temperatura ha un ruolo cruciale nell’ottimizzare il corretto funzionamento degli impianti di cui ci si avvale per eseguire determinate operazioni industriali, i quali devono essere raffreddati costantemente: per questo motivo i refrigeratori sono in grado di portare la temperatura a decine di gradi sotto lo zero, creando un luogo ottimale per conservare gli alimenti o i medicinali. La presenza della brina è un indizio fondamentale da tenere in considerazione se si vuole garantire la piena funzionalità del dispositivo: un suo eccessivo accumulo potrebbe compromettere il corretto svolgimento del processo di refrigerazione, causando non pochi problemi agli impianti.
L’innovazione tecnologica ha inoltre colpito anche questo settore, portando all’introduzione sul mercato di modelli sempre più evoluti, anche tenendo in considerazione il versante salutistico: un primo passo è stato quello di eliminare i gas che contengono il cloro, successivamente si sono poi ideati meccanismi che utilizzano sistemi acustici per indirizzare le particelle di gas a svolgere il comportamento richiesto, evitando rumorosi impianti ad aria (i quali peraltro hanno anche costi considerevoli).
Esistono numerosi congegni che garantiscono appieno il processo di refrigerazione nel settore industriale, come per esempio le celle frigorifere di 2001 Refrigerazione. Tra gli altri dispositivi che assolvono tale procedimento troviamo i banchi frigoriferi (solitamente impiegati dai supermercati, dalle pasticcerie, dai bar, dalle gelaterie, o più in generale in qualsiasi luogo dove è richiesta una zona espositiva, per assicurare allo stesso tempo sia la funzionalità che l’estetica), i frigoriferi presenti nelle cucine industriali composti da differenti tipologie di celle (una per la stagionatura e una per la ferma lievitazione), i frigoriferi per i prodotti farmaceutici e gli abbattitori (quest’ultimi sono strumenti che permettono di raffreddare rapidamente i cibi caldi, per poi conservarli in frigorifero o nel congelatore).
Le celle frigorifere: tipologie e funzioni
Le celle frigorifere, a differenza dei banchi frigoriferi, vengono installate soprattutto negli hotel, nei ristoranti, nelle pescherie, nei negozi di ortofrutta, o comunque in qualsiasi luogo dove si necessita la conservazione dei corpi e dei fluidi a basse temperature. Questo perché al loro interno questa viene mantenuta a un livello inferiore rispetto a quella ambientale, solitamente può variare dai 18° a -5°.
Esistono molte tipologie di celle frigorifere, in base al compito che andranno a svolgere: quelle adibite alla conservazione dei prodotti già refrigerati, quelle per i prodotti congelati, e persino celle frigo prefabbricate in uno o più pezzi all’interno di stabilimenti specializzati.
A seconda dell’utilizzo che se ne vuole fare e al luogo a cui verrà destinata, la cella frigorifera viene realizzata con un rivestimento esterno avente differente spessore: se si vogliono conservare dei prodotti surgelati, per esempio, questo andrà da un minimo di 10 cm fino a un massimo di 24 cm.
Non va sottovalutata inoltre la manutenzione di queste celle: per rispettare al massimo l’igiene è necessario lavarle con acqua calda e risciacquarle sempre con essa, curandosi di asciugare perfettamente.
L’impiego delle celle frigorifere nel settore alimentare e medico
La refrigerazione fa sì che non avvenga una proliferazione batterica negli alimenti, conservandone allo stesso tempo le proprietà organolettiche. A seconda dell’alimento che si vuole conservare, la temperatura all’interno della cella andrà mantenuta e controllata a determinati livelli: nel caso in cui si vogliano preservare formaggi, bevande, salumi o altri prodotti di gastronomia, il livello da rispettare sarà poco superiore agli 0° C. La carne, il pesce, la frutta, la verdura andranno mantenuti a una temperatura attorno agli 0° C, mentre le temperature negative fino ai -25°C riguarderanno i gelati e tutti gli alimenti prodotti mediante processi di surgelazione, per aumentarne il tempo di conservazione.
Per quanto riguarda i farmaci, è consigliabile una cella che indichi il grado di temperatura da mantenere in un punto centrale del frigorifero a vuoto, preferibilmente in digitale in modo tale che dall’esterno sia possibile verificare la corretta conservazione dei medicinali. Un registratore elettronico può essere determinante nel monitoraggio, permettendo di annotare una gran quantità di dati relativi alle temperature, scaricabili poi sul computer.
In caso di farmaci da conservare a temperature diverse, è consigliato munirsi di un frigo a doppia temperatura, il cui vantaggio è abbattere i costi e mantenere due temperature differenti in uno spazio ridotto. Inoltre, in caso di rottura di un frigo, l’altro continua ad adempiere la sua funzione.