La teflonatura alimentare è una tecnica che permette alle superfici di risultare antiaderenti.
È un notevole vantaggio nell’industria alimentare, sia dal punto di vista degli oggetti utilizzati nel campo, come le padelle, sia per i macchinari industriali per evitare sprechi o malfunzionamenti.
Come funziona la teflonatura alimentare?
La teflonatura alimentare è un processo volto a migliorare le prestazioni di alcune superfici, solitamente viene realizzata grazie all’utilizzo di fluoropolimeri, il più diffuso in commercio è il PTFE o più comunemente conosciuto come Teflon®.
La teflonatura avviene attraverso un processo di spruzzatura di una dispersione di PTFE in uno o due passaggi. Indipendentemente dai passaggi realizzati la parte più importante è sicuramente la preparazione della superficie. In quanto, se essa si presenta opportuna, permette al rivestimento di aderirvi al meglio.
Si inizia con una fase di pulizia della superficie, solitamente eliminando olii o residui di vario tipo, in questo caso la tecnica utilizzata è quella della sgrassatura. Successivamente attraverso un materiale abrasivo si ultima la pulizia rendendo la superficie ruvida per garantire una maggiore aderenza del prodotto.
Il rivestimento viene applicato attraverso una dispersione a base acquosa di PTFE attraverso un macchinario molto simile a quello della verniciatura.
In alcuni casi viene applicato precedentemente un primer per aumentare ulteriormente l’aderenza.
Con l’essiccatura a 100° C si vanno ad eliminare tutti i residui di acqua, mentre attraverso la sinterizzazione del polimero si può ottenere una superficie più liscia. Si scalda il polimero ad una temperatura vicina alla fusione, circa 327°C, in questo modo le particelle possono fondersi perfettamente.
Quali sono i vantaggi della teflonatura alimentare?
La teflonatura alimentare permette di ottenere rivestimenti antiaderenti e migliori funzionalità dei materiali su cui vengono applicati.
Le principali caratteristiche ricercate da questi rivestimenti sono possibili grazie all’utilizzo del PTFE, il quale presenta peculiarità singolari rispetto a tutti gli altri polimeri.
Il polimero è idrorepellente e resistente agli agenti chimici, questo permette di utilizzare i rivestimenti nelle più svariate situazioni.
Ha un coefficiente di attrito tra i più bassi ad oggi, si aggira intorno ai 0.05 e 0.10 circa, questo fa sì che i rivestimenti vengano utilizzati anche da cuscinetti per migliorare le prestazioni di alcuni macchinari.
Ha proprietà antiaderenti, questo è molto favorevole soprattutto nel caso alimentare, durante la lavorazione di alimenti come la pasta che si presenta per sua natura molto appiccicosa. L’antiaderenza fa si che inizialmente i tempi di produzione siano più veloci, che non ci siano sprechi o scarti, o che pezzi del materiale possano corrompere il funzionamento della macchina. I rivestimenti sono inoltre molto più facili da pulire, fornendo una superficie antiaderente non troviamo residuo di prodotto.
È molto resistente al calore, infatti raggiunge temperature elevate mantenendo le proprie proprietà meccaniche, è uno dei pochi polimeri che permette il raggiungimento di tali temperature. Ovviamente anche il PTFE ha dei limiti, ma sono limiti molto alti, può essere lavorato fino a circa 280°/300°C.
Riducendo i tempi di pulizia e gli scarti la teflonatura alimentare fornisce una maggiore qualità del prodotto, ma soprattutto dei sistemi di produzione.
La teflonatura alimentare può essere dannosa?
La teflonatura alimentare non si presenta come dannosa alla salute all’ambiente, infatti secondo la normativa MOCA , normativa che stila le regole per la sterilizzazione e compatibilità di tutti i materiali e oggetti a contatto con gli alimenti durante la produzione, PTFE si presenta come un ottimo alleato per l’industria alimentare.
È importante un controllo costante dei materiali e della qualità dei prodotti utilizzati nell’industria alimentare. I materiali devono essere sufficientemente inerti per non intaccare in alcun modo gli alimenti.
Come in ogni contesto il rispetto delle regole e una costante manutenzione dei macchinari sono fondamentali.
Perché si pensava che la teflonatura alimentare potesse essere dannosa?
La teflonatura alimentare nasce negli anni ‘30 del secolo scorso a causa di un esperimento sbagliato condotto dall’azienda DuPont. Entra quindi a far parte di tutte quelle scoperte casuali divenute poi fondamentali per la vita di tutti i giorni.
Il materiale è entrato in uso nel campo alimentare, solamente negli anni ‘60, infatti prima di quegli anni venne usato in totale segreto nella seconda guerra mondiale per i rivestimenti dei soldati e di alcuni macchinari nello sviluppo della bomba atomica.
Negli ultimi anni ha però fatto notevole scalpore il fatto che il PTFE potesse nuocere alla nostra salute e a quella del pianeta.
L’AIRC ha però smentito queste dichiarazioni, infatti un utilizzo consapevole di questi rivestimenti non comporta alcun rischio. La parte rischiosa si presenta solamente nei processi di produzione del PTFE, infatti nel momento in cui si va a produrre questo polimero, vengono rilasciati nell’aria dei gas nocivi provenienti dall’acido PFOA.
È bene quindi tenere sotto controllo le aree adiacenti alle industrie e soprattutto l’acqua nei pressi di questi centri di produzione.
Quali sono le precauzioni da prendere?
La teflonatura alimentare è quindi apparentemente sicura e il suo utilizzo è sempre più comune.
Bisogna prendere alcune precauzioni durante l’utilizzo per non danneggiare il prodotto e mantenere coerenti le sue proprietà.
È bene, quindi, non surriscaldare eccessivamente il prodotto, questo perché sebbene il polimero si mantenga bene ad alte temperature, queste non sono infinite.
Bisogna controllare periodicamente i rivestimenti, nel caso in cui questi si presentino danneggiati, sostituirli. Fare attenzione durante le fasi di pulitura, utilizzare prodotti eccessivamenti corrosivi potrebbe rovinare il rivestimento e rilasciare piccole particelle negli alimenti che ne entrano in contatto.
La teflonatura alimentare è quindi un’ottima alleata per l’industria alimentare, ma è importante mantenere una manutenzione e un controllo adeguato.