La riscoperta delle tecniche per sfruttare l’energia delle acque

Si parla tanto di fonti ed energie rinnovabili, ma spesso ci si dimentica di quelle che dovrebbero essere maggiormente valorizzate per la loro ampia e costante disponibilità. Il riferimento non può che andare alle risorse acquatiche e al loro continuo movimento: basta pensare ai mari, ma anche alla pioggia e alla neve che poi scorrono da montagne e colline come vera e propria energia. Per l’appunto, quest’ultima può essere sfruttata in maniera molto utile, utilizzando delle apposite turbine. Le agevolazioni fiscali garantire in tali casi sono in tutto e per tutto simili a quelle previste per i pannelli fotovoltaici o le pale eoliche.

I tesori dell’archeologia industriale di Cogne

La città valdostana di Cogne è tristemente nota per il delitto del piccolo Samuele Lorenzi, ma al di là della cronaca si può visitare questo comune per motivi molto più validi: ad esempio, l’architettura industriale del posto vanta uno dei complessi più grandi e interessanti della regione Val d’Aosta. Uno degli architetti più importanti in tal senso è senza dubbio Adolfo Ravinetti, responsabile tra il 1915 e il 1918 di un progetto molto esteso dal punto di vista territoriale. In aggiunta, il patrimonio industriale cognino è ben rappresentato dalle centrali idroelettriche che risalgono agli anni Venti del secolo scorso.

Inquinamento industriale: i problemi del fiume Doubs

Svizzera e Francia sarebbero le principali responsabili dell’inquinamento industriale del fiume Doubs (ci troviamo nella città di Neuchatel).

Molte associazioni, tra cui il Wwf e la Federazione Svizzera di Pesca si stanno mobilitando in tal senso e il fatto che si siano rivolte perfino al Consiglio d’Europa la dice lunga sulla gravità della situazione: questo fiume vanta una particolarità ittica non indifferente, vale a dire il cosiddetto “Roi du Doubs, un pesce prelibato, ma anche a rischio di estinzione, tanto è vero che ormai è presente quasi solamente nella zona compresa tra i due paesi.