Industria tessile: a Venezia si passeggia per gli stabilimenti Bevilacqua e Rubelli

Dopo lo svolgimento del convegno internazionale per celebrare la recente firma della Convenzione di Faro sul valore dell’eredità culturale per la società a Venezia, sono previste per oggi altre due passeggiate sperimentali. Di cosa si tratta esattamente? Una di queste è dedicata al dialogo interreligioso, mentre quella in programma fino alle 13:30 si riferisce al patrimonio industriale tessile, con una interessante visita a due fabbriche storiche, vale a dire Bevilacqua e Rubelli. L’occasione è dunque unica per parlare di due esempi rilevanti di archeologia industriale del nostro paese.

La presentazione del volume sul patrimonio industriale del Molise

Tra due settimane, il prossimo 24 gennaio per la precisione, la città di Larino (piccolo comune in provincia di Campobasso) ospiterà un importante appuntamento legato all’archeologia industriale: nel dettaglio, il Palazzo Ducale è stato scelto per la presentazione di un volume molto interessante, vale a dire “Il patrimonio industriale del Molise”, una pubblicazione che risale alla fine del 2012. Si tratta in pratica di una vera e propria anteprima, con l’Università degli Studi del Molise in prima fila nel promuovere il tutto.

La riqualificazione dell’ex sugherificio Robinson di Portalegre

Portalegre, comune portoghese di circa 26mila abitanti, situato nel distretto omonimo: è qui che tra il 2007 e lo scorso anno è stato realizzato un interessante progetto di riqualificazione industriale che è andato a coinvolgere l’ex sugherificio Robinson. Il merito di tale opera si deve a due progettisti, vale a dire Eduardo Souto de Moura e Graça Correia, i quali si sono avvalsi di diversi collaboratori per il loro lavoro. Il risultato finale merita un approfondimento, in quanto è riuscito a mantenere inalterata la memoria storica del sito industriale in questione, recuperando in maniera appropriata tutto il patrimonio e tutelandone l’identità.

L’archeologia industriale pontina è alla ricerca di nuovi investitori

Il patrimonio industriale del nostro paese è davvero sterminato e va preservato anche per le generazioni future: Latina e l’intero territorio pontino circostante sono uno degli esempi più interessanti in questo senso, purtroppo caratterizzato da dimenticanze e abbandoni che non fanno certo onore. L’archeologia di questo tipo nella città laziale esiste da almeno quaranta anni, ma sfortunatamente esistono anche la speculazione e il degrado. Questo trend può e deve essere invertito quanto prima, soprattutto quando si capirà che ognuna di queste testimonianze può rappresentare un vero e proprio valore aggiunto per l’economia, con i siti industriali dismessi che possono aderire al nuovo marketing territoriale.