Tra le più importanti figure del periodo di sviluppo iniziale dell’industria di macchine utensili di Manchester fu senza dubbio Richard Roberts: vissuto tra il 1789 e il 1864, egli fu famoso soprattutto per la sua invenzione del filatoio intermittente automatico, ma fu anche artefice di altre realizzazioni importanti nel campo dell’ingegneria meccanica. Roberts si stabilì proprio a Manchester e nel 1821, nonostante la sua officina fosse di piccole dimensioni, si era già fatto un nome. Oltre alla limatrice per i metalli, inventò modelli ben perfezionati di torni, con tanto di piano di scorrimento e filettatrice, una macchina a dividere e anche una scanalatrice.
rivoluzione industriale
L’Inghilterra e la nascita della produzione meccanica in serie
È consuetudine ascrivere ai soli Stati Uniti il merito pioneristico per quel che riguarda la produzione industriale in serie standardizzata, senza dimenticare la catena di montaggio. Non c’è dubbio che l’attuale prima economia mondiale abbia svolto un ruolo determinante nell’800 in diversi settori ingegneristici, ma in realtà molti metodi furono anticipati dalle prime aziende meccaniche presenti in Inghilterra. Tutto questo non deve però sorprendere più di tanto, visto che gli stessi metodi a cui si sta facendo riferimento furono resi possibili grazie all’invenzione di macchine utensili automatiche, gran parte delle quali fecero la loro comparsa proprio in Inghilterra tra la fine del ‘700 e l’inizio del secolo successivo.
Rivoluzione Industriale: l’eredità del Quarry Bank Mill
Una delle principali eredità industriali di tutto il Regno Unito è senza dubbio quella di Quarry Bank, villaggio delle West Midlands: è infatti in questo luogo che si può ammirare in che modo vivesse una comunità industriale ai tempi della Rivoluzione. A Quarry Bank si può respirare ancora quella atmosfera di tantissimi anni fa. Fortunatamente, sono possibili delle visite allo stabilimento tessile, il quale veniva sfruttato per la lavorazione del cotone, senza dimenticare che tale impianto era alimentato dalle ruote ad acqua più potenti di tutto il continente europeo.
La Nigeria bloccherà le importazioni di zucchero da gennaio
La Nigeria ha annunciato che le proprie importazioni di zucchero, specialmente quello grezzo, saranno ufficialmente vietate a partire dal prossimo 1° gennaio: la scelta, che a prima vista può sembrare esagerata, rappresenta una delle conseguenze principali del piano predisposto dalla nazione africana per realizzare la propria “Rivoluzione Industriale”, utile per migliorare la situazione dal punto di vista economico. Come ha spiegato Olusegun Aganga, ministro del Commercio nigeriano, il nuovo piano che coinvolge lo zucchero ha a che fare con quello venduto al dettaglio.
Il business del sale ai tempi della Rivoluzione Industriale
Fin dall’Alto Medioevo, il sale aveva rappresentato una voce essenziale del commercio. Perfino gli Arabi, infatti, considerati un importante modello di autosufficienza, dovevano far affidamento sulle carovane per avere questo prezioso bene: la stessa cosa accadde nei villaggi inglesi ai tempi della Rivoluzione Industriale. Negli anni Settanta e Ottanta del ‘700, l’industria del sale, sia dal punto di vista tecnico che da quello geografico, si movimentò in maniera decisiva. La sola variazione tecnica che intervenne in tal senso fu senza dubbio la sostituzione della legna con il carbone per quel che concerne la bollitura dell’acqua salmastra nei calderoni.
Rivoluzione Industriale: il boom tessile del Lancashire
Per capire meglio la concentrazione e la diversificazione della Rivoluzione Industriale del XVIII secolo in Inghilterra si può fare riferimento al caso del Lancashire: si tratta di una delle contee inglese più noti ed è proprio qui che il settore tessile beneficiò di una tendenza molto particolare. In effetti, i tessuti più leggeri e sottili potevano essere prodotti da tessitori-contadini, vale a dire da soggetti che fino a quel momento si erano cimentati solamente con delle tipologie molto più eterogenee. Un esempio fondamentale in questo senso è quello del tessuto orientale stampato.
Le teorie storico-economiche della Rivoluzione Industriale
Tutti gli aspetti che sono legati alla Rivoluzione Industriale del XVIII secolo non potevano certo verificarsi in maniera omogenea e simultanea. Di fatto, la similarità di un certo numero di fattori originari e di determinate linee di tendenza non comportò le stesse sequenze di ordine temporale e le stesse correlazioni fra i vari meccanismi di sviluppo. Sostanzialmente, quindi, le cose andarono in modo quanto mai diverso a seconda dei singoli paesi.
Nigeria: dall’Anambra partirà la rivoluzione industriale del paese
Olusegun Aganga, ministro nigeriano del Commercio e dell’Investimento, si è detto convinto del fatto che lo Stato di Anambra svolga un ruolo fondamentale per quel che concerne la “rivoluzione industriale” del paese africano: questa constatazione è avvenuta nel corso di una visita da parte dello stesso Ananga al governatore locale Peter Obi. Non si tratta di una individuazione casuale, visto che l’Anambra non è altro che lo stato nigeriano in grado di svolgere il compito più importante dal punto di vista dell’industriale e dello sviluppo imprenditoriale.
Calcolato l’inquinamento precedente alla Rivoluzione Industriale
Siamo un po’ tutti abituati a pensare alla Rivoluzione Industriale come il periodo esatto in cui l’anidride carbonica è stata rilasciata in atmosfera in dosi massicce e mai viste fino a prima: per l’appunto, che cosa si sa dell’inquinamento di questo tipo prima del XVIII secolo? Un recente studio consente di rispondere alla domanda, visto che è stato creato un apposito modello climatico, in tutto e per tutto nuovo di zecca, che è in grado di calcolare la CO2 che è stata rilasciata in atmosfera prima degli anni “rivoluzionari”, quando cioè molti settori industriali cominciarono a espandersi in maniera decisa. I primi risultati sono stati davvero importanti e imprevedibili.
Rivoluzione industriale: il contributo offerto dall’Irlanda
Quando si parla degli sviluppi scientifici che sono stati alla base della Rivoluzione Industriale del XVIII secolo, spesso si dimentica di citare il fondamentale contributo dell’Irlanda: questo paese non ha nulla da invidiare all’Inghilterra, tanto che già nel 1683 si decideva di fondare una società filosofica a Dublino, senza dimenticare le successive istituzioni di società mediche e militari. Non è un caso che, con l’avvicinarsi dell’800, la stessa Dublin Society abbia scelto di dar vita a delle scuole scientifiche, utili e preziose per formare e far insegnare dei docenti altamente qualificati.